La rivolta dei “prof” parte da Saronno

Animata assemblea al liceo Grassi. I professori hanno deciso azioni di protesta contro la proposta di aumentare di 6 ore l'attività in classe

Parte da Saronno la protesta dei docenti contro il Governo Monti. Questa mattina, mercoledì 24 ottobre, al liceo Grassi di Saronno 55 docenti, dei complessivi 85, hanno dato vita a una movimentata assemblea. Al centro della discussione la proposta di aumentare di 6 ore l’attività in classe: «Sono demoralizzata – commenta Marisa Menghini – per ciò che l’opinione pubblica pensa del nostro lavoro. C’è molta ignoranza. Noi rimaniamo a scuola 18 ore ma poi proseguiamo a casa. Non timbriamo il cartellino e questo avviene perchè fa comodo allo Stato. Le scuole sono chiuse al pomeriggio e la nostra disponibilità a proseguire l’impegno nel privato di casa nostra ha trasformato questo impegno in tempo libero. Anche noi docenti dobbiamo assumerci le nostre reponsabilità: abbiamo permesso che questa organizzazione del lavoro venisse percepita come part time».

Delusione e rabbia, ma anche voglia di far sentire la propria voce: «Dobbiamo lanciare messaggi chiari – afferma un docente – può darsi che la proposta delle 6 ore rientri, ma se la percezione del nostro lavoro rimane questa, in futuro dovremo affrontare altri tentativi di cambiare la scuola».

Messaggi chiari che arriveranno a genitori e studenti già venerdì prossimo, nel corso dell’annuale incontro di inizio d’anno: l’assemblea dei professori proporrà in collegio docenti il blocco di tutte le gite e delle uscite didattiche ma anche delle attività extracurricolari, dalla programmazione all’aiuto ai ragazzi in difficoltà. «Dobbiamo dare un segnale chiaro. Non possiamo lamentarci che i ragazzi non reagiscano contro chi li definisce bamboccioni o schizzinosi se poi noi preferiamo girare il volto dall’altra parte in attesa che la bufera passi. È ora di ritrovare la nostra dignità, la situazione rischia di degenerare».

Il liceo Grassi manda il suo chiaro messaggio. Si tratta della prima che esce allo scoperto in modo ufficiale. Altri insegnanti si muovono a livello personale mentre gira in Facebook una petizione contro la proposta del Ministro Profumo.
E in tutto ciò gli studenti? « Qualche ragazzo ha espresso solidarietà alla nostra categoria – dice la docente Menghini – ma il momento è difficile per tutti. Chiunque sta affrontando problemi e difficoltà. Stiamo assistendo a una parcellizzazione dei problemi, a un aumento dell’individualismo». 
Venerdì scorso, i docenti si sono ritrovati a Roma, davanti alla Camera dei Deputati, a correggere i compiti. Domenica sarà la volta di Milano, l’assemblea del Grassi si chiude con l’aunnuncio: tutti in piazza del Duomo, penna rossa e penna blu e il plico di fogli di protocollo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Ottobre 2012
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