La storia locale fa il pieno di pubblico a Duemilalibri
Quest'anno gli organizzatori hanno scommesso su una giornata dedicata interamente al tema: convincente l'afflusso di pubblico agli appuntamenti, compresi quelli serali
La storia locale fa il pieno di pubblico a Duemilalibri: la scelta di quest’anno di creare una giornata dedicata alla storia locale ha raccolto davvero un successo di pubblico, anche in un giorno di pioggia che poco invogliava a uscir di casa. Momento più frequentato – con quasi cento persone (nella foto) – è stato l’incontro serale al Museo degli Studi Patri, per una serata (curata dall’avvocato Massimo Palazzi e dall’architetto Matteo Scaltritti) dedicata alla chiesetta romanica di San Pietro e al suo recupero a fine Ottocento, nel mezzo del periodo postunitario, caratterizzato dalla riscoperta della storia minuta dei mille borghi entrati a far parte dell’Italia unita. Nel corso della serata su San Pietro s’è fatto riferimento anche alla figura di Ercole Ferrario, medico e ricercatore che fu tra gli intellettuali più prolifici e attivi dell’Ottocento nel Gallaratese: al percorso dell’intellettuale ottocentesco è stato dedicato nel pomeriggio un momento specifico alla Sala Impero, con la conferenza dell’avvocato Massimo Palazzi, cultore di storia locale già impegnato al mattino (insieme al ricercatore storico Federico Del Tredici) nel partecipassimo incontro con le scuole, dedicato alla ricerca storica locale a tutto tondo. Sempre le scuole hanno presentato nel pomeriggio l’esito del progetto "Un personaggio per ogni via", che ha impegnato docenti e studenti delle scuole medie cittadine in un vero lavoro di ricerca d’archivio sulla toponomastica gallaretese, tra personaggi illustri e personalità ed eroi locali (rimane il dubbio: chi era Egidio De Magri?). Ultimo appuntamento di giornata da citare, l’inaugurazione della mostra sul tram nel Gallaratese, ancora al Museo della Società Gallaratese degli Studi Patri: grande la partecipazione all’apertura della mostra, allestita nei locali medievali del chiostro, al piano terra.
L’interesse raccolto dagli eventi è significativo e di buon auspicio. Anche perchè ha consentito la riscoperta, per alcuni, di luoghi storici della città (come il "chiostrino" degli Studi Patri) e ha valorizzato l’espressione dell’associazionismo cittadino e della divulgazione della ricerca storica, senza banalizzarla.
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