Lombardia, braccio di ferro sulla data delle elezioni

L’attenzione della politica lombarda, a questo punto, si sposta sulla data delle elezioni, e questa vede principalmente la contesa tra Lega e Pdl sulle tempistiche.
Il Popolo delle Libertà ieri ha concordato che tutti i 27 consiglieri regionali del Pdl metteranno la parola fine alla legislatura il prossimo 25 ottobre, il giorno stesso in cui il consiglio della Lombardia modificherà la legge elettorale regionale cancellando il listino bloccato.
Da quel momento si aprirà la contesa sulle tempistiche delle elezioni. Il Pdl sembrerebbe propenso per sfruttare la prima finestra utile che si aprirà tra tra dicembre e febbraio, mentre la Lega punta al rinvio con un Governo transitorio e il voto accorpato alle politiche il prossimo aprile.
Il governatore ha spiegato che, nei prossimi giorni, darà "vita a una giunta rinnovata di persone esterne alla politica" lombarda e confermato la determinazione a cambiare la legge elettorale, ma, ha avvertito, non e’ una priorita’ e si puo’ andare al voto "prima di Natale" anche con quella attuale.
Il Movimento 5 Stelle intanto ricorda che il 21 ottobre saranno decorsi i 30 mesi di versamento dei contributi dei consiglieri regionali della Lombardia che avranno così maturato il diritto alla corresponsione dell’assegno vitalizio.

Questa mattina, intanto, il Governatore è intervenuto soltanto in risposta ad un articolo del Corriere della Sera in cui si afferma che buona parte di Comunione e Liberazione avrebbe preso le distanze dal Governo di Formigoni. Circostanza che il presidente lombardo nega con un tweet: "il giornalista Corsera pur stimabile, non conosca ne’ Cl ne’ Formigoni. Ho ricevuto centinaia tw di ciellini arrabbiati".