Mister Ignis in anteprima al Premio Chiara

Serata con il produttore Renzo Martinelli e il giornalista Gianni Spartà, autore del libro da cui è stata tratta la fiction sull'imprenditore Giovanni Borghi

L’anteprima per varesini del film “Mister Ignis” è stata proiettata ieri sera a Villa Recalcati, era presente il produttore Renzo Martinelli, ma anche il giornalista varesino Gianni Spartà (foto), l’autore del libro da cui è stata tratta la sceneggiatura, una biografia di Giovanni Borghi, l’imprenditore milanese che nel dopoguerra si trasferì a Comerio e fondò una delle più importati fabbriche di elettrodomestici d’Europa, la Ignis.
La serata è stata introdotto dal giornalista de La Prealpina Diego Pisati. Martinelli ha raccontato diversi aneddoti sul film, ma Spartà ha dichiarato il suo atto d’amore per questo personaggio. «Borghi è personaggio affascinante. Non mi vergogno a dire che ne sono innamorato subito. Anche se all’inizio c’era chi dubitava che potesse interessare ai lettori». Il libro ha venduto 20mila copie e Mondadori l’ha inserito anche nei suoi Oscar. Il è interpretato da Lorenzo Flaherty, Massimo Dapporto e Anna Valle. Sarà proiettato in prima serata a primavera.
Gianni Spartà ha partecipato anche alle riprese, nei dintorni di Belgrado, come comparsa. E ha raccontato nel suo blog questa incredibile esperienza. Di seguito alcuni estratti del suo racconto.

Il racconto completo del set

«……..Giovanni Borghi sta diventando una fiction per Rai1 e chi vi scrive è l’autore del libro che l’ha ispirata, «Mister Ignis», appunto, edito da Mondadori. Siamo venuti sul set capire, a curiosare, a vedere l’effetto che fa, canterebbe Jannacci. È una magia la scrittura che si materializza in immagini. E affidare un racconto a un attore è come trasmettergli un tuo pensiero attraverso fili invisibili. Bella sensazione. Tu hai scritto duecento pagine, magari in un momento in cui dovevi tener lontana la tristezza, e qui c’è un circo con undici Tir, decine di comparse, migliaia di vestiti di scena, una selva di proiettori, che quelle pagine sta rendendo vive in una film………..

Stiamo perlustrando con gli occhi del Fanciullino di Pascoli la catena di montaggio della settima arte.
Diceva il grande Edoardo: tutto qui è talmente finto da diventare vero. Ma guardiamo la sceneggiatura. Il «re dei frigoriferi» è Lorenzo Flaherty, il bel capitano dei Ris. Sua moglie è Anna Valle, l’ex miss Italia, e questa alla quale assistiamo è una delle scene più intime. Giovanni sente avvicinarsi le ombre del declino dopo essere stato vulcanico protagonista del miracolo industriale italiano, aver edificato fabbriche, forgiato uomini, aperto convitti, inventato la pubblicità mediata dallo sport, organizzato formidabili raid nei casinò della Costa Azzurra. Un giorno va nella vecchia officina di famiglia a ubriacarsi di nostalgia, ma anche di orgoglio, e a sorpresa lo raggiunge la moglie che della vita di un marito così, gagliardo fuori e tenero dentro, è stata silenziosa e discreta custode. È uno dei momenti-chiave della fiction, il punto nel quale gli sceneggiatori immortalano quel senso della famiglia che mille distrazioni mondane non hanno mai fatto venir meno nel leggendario Cumenda. Non dovete stupirvi se siamo a Belgrado, in quella che, regnante Tito, era un’immensa fabbrica di trattori prodotti per tutta l’Europa dell’Este a per il mercato dell’Unione Sovietica. Il luogo è diventato la Cinecittà low cost dei registi italiani, dopo la dolorosa scomposizione della Jugoslavia. «Mister Ignis» le cui riprese sono cominciate ad agosto e dureranno fino a ottobre inoltrato…….».
 

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Pubblicato il 26 Ottobre 2012
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