No al sondaggio per la scultura in piazza Beccaria

La onlus Verde ambiente e società si oppone alla riproposizione della consultazione perché l'utilità e la validità non sarebbero garantita l'attendibilità statistica dell'operazione

In ordine alla riproposizione del sondaggio per la collocazione di una scultura in piazza Beccaria, la onlus Verde ambiente e società la nostra totale contrarietà precisando una serie di rilievi. «Innanzitutto – spiega Maud Ceriotti Giaccari, responsabile della onlus – l’ambito dei soggetti coinvolti nel sondaggio: quest’ultimo infatti, essendo proposto in internet, viene riservato esclusivamente a coloro che dispongono di un computer e quindi a una quota drasticamente ridotta dei cittadini di Varese.  Conseguentemente il contenimento del target inficia l’utilità e la validità dell’inchiesta.
Inoltre la domanda del questionario è mal posta in quanto in essa si identifica la valorizzazione della piazza con la collocazione della scultura dell’artista Amato Patriarca e chi vota no “appare” come chi non voglia la valorizzazione della piazza stessa».
Inoltre, «non viene indicata la società incaricata del sondaggio e quindi non viene garantita l’attendibilità statistica dell’operazione: si dice solo che la società agisce a titolo gratuito il che non conforta di per sè sulla validità scientifica dei risultati».
«Anche la considerazione che l’acquisizione della scultura possa farsi a costo zero non è certo decisiva in quanto se la scelta dell’artista o dell’opera non fosse perfettamente centrata, la cittadinanza pagherebbe comunque un costo in termini di valori culturali ambientali negativi mentre per contro l’artista verrebbe in ogni caso compensato per avere una sua opera collocata in una piazza della città».
Ma il nucleo centrale del problema, econdo la onlus, è che l’operazione riguarda non un’operazione di restyling bensì una questione squisitamente urbanistica connessa alla destinazione dell’area nel complessivo contesto cittadino.
«Recentemente la piazza aveva già avuto un “ridisegno” – conclude Ceriotti – il cui tratto saliente era stato la collocazione di una improbabile fontanella che aveva sollevato polemica e critiche da parte dei Varesini. Questo ridisegno aveva creato una situazione ibrida con la presenza contemporanea di un’area piantumata di presunto relax, quindi con spazi subito trasformati in pratica un invasivo posteggio selvaggio, e infine l’attraversamento di un pesante traffico veicolare che s’incanala verso la via Vetera.  Ora bisogna considerare che la via Vetera costituisce, in mancanza di percorsi omogenei di circonvallazione interna, una direttiva decisiva per portarsi in molteplici direzioni: verso la Valganna, verso viale Belforte, verso le stazioni e quindi ancora in via Magenta cioè verso tutte le principali rotte viabilistiche della Città e quindi il passaggio dei veicoli è praticamente ineliminabile. In conclusione la sistemazione razionale ed equilibrata della piazza è problema sostanzialmente urbanistico, da mettere in connessione anche con un ampliamento consistente di aree pedonali realmente vivibili, che richiede quindi complesse e articolate progettazioni. Quindi ribadiamo tutta la nostra contrarietà verso operazioni di semplice “abbellimento” di piazza Beccaria e riteniamo che la collocazione di sculture nelle piazze di Varese debba essere operazione culturalmente progettata ad alto livello così da identificare i luoghi e gli artisti più adatti a compiere correttamente una operazione così complessa. Per quanto enunciato chiediamo espressamente che non si tenga conto di un sondaggio sprovvisto di un fondato valore statistico».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Ottobre 2012
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