Palaghiaccio, perchè non farne una moschea?
Il presidente di Legambiente Andrea Barcucci lancia la sua proposta per recuperare la struttura di Beata Giuliana, impantanata da anni. La destinazione d'uso iniziale, ormai, non convince più nessuno
Perchè non trasformare l’esistente struttura del Palaghiaccio in una moschea? E’ la proposta apparentemente provocatoria, rivolta alla città, del presidente del circolo bustocco di Legambiente Andrea Barcucci. Proprio in questi giorni, tra l’altro, sono ripresi i lavori dopo il fallimento della precedente società di costruzioni, finalizzati alla copertura del tetto. Il palazzetto è già al centro di una rivisitazione del progetto su richiesta del sindaco Gigi Farioli. Ad oggi, infatti, nessuna società sportiva si è fatta avanti per la sua gestione e il rischio serio è quello di avere una struttura sportiva senza sportivi che la utilizzino, se non i pattinatori della domenica. Tra le varie ipotesi si è pensato a trasformarlo in una struttura polifunzionale sia per il pattinaggio, ma a rotelle, che per la realizzazione di eventi.
Cari concittadini,
nella giornata del santo Poverello mi sento in dovere di porgere a tutti una proposta costruttiva e solidaristica, nelle ricorrenza del nostro Patrono, protettore della nazione italiana e degli ecologisti (solo per citarne due).
La povertà profonda sta colpendo duramente molte famiglie italiane e gli apparati pubblici. Questo accadimento deve essere compreso e recepito coscienziosamente, in modo primario dai nostri governanti.
Da alcuni anni l’Amministrazione provinciale ha iniziato i lavori di un faraonico palazzo dello sport destinato al ghiaccio. Da molti mesi questi lavori sono fermi e lo saranno ancora per moltissimi altri. Tra poco anche la Provincia varesina cesserà la sua azione di governo.
Tuttavia il pala ghiaccio iniziato dovrebbe essere appannaggio del comune di Busto Arsizio alla consegna del manufatto. La nostra città non può permettersi di sacrificare ingenti risorse nella conduzione di tale impianto, poiché questi impianti costano enormi cifre alla comunità anche in presenza di uso diffuso.
La mia idea rivolta a Voi tutti, nello spirito del Santo artefice della conoscenza e del rispetto interreligioso, è quella di destinare la struttura dell’impianto alla trasformazione in luogo di culto islamico. Questa idea è soltanto abbozzata e va sviluppata con i necessari adempimenti legali e amministrativi. La buona azione politica e amministrativa troverà i canali corretti per condividere questa proposta e farla giungere nelle sedi competenti. La futura moschea sarà quindi posta in una zona molto accessibile dalle migliaia di fedeli islamici presenti.
Chiudo questa breve proposta e la affido ai nostri più alti rappresentanti politici affinché la possano valutare. In particolare modo all’attuale proprietario dell’impianto, il Presidente Dario Galli. Che possa gestire al meglio i suoi mesi restanti alla guida dell’ente che confluirà nella nuova grande provincia prealpina. In quanto al nostro circolo Legambiente, sarà mio impegno dare fiato e gambe alla risoluzione di questa vicenda verso la condivisione e la consapevolezza delle innumerevoli affinità delle pratiche religiose e spirituali.
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