Pizzeria esplosa, arrestato il proprietario per rapina

L'olgiatese Emiliano Colombo (proprietario della pizzeria di Samarate), insieme a Diego Mombelli (che uccise un tabaccaio a Legnano), sono stati arrestati per due rapine commesse a luglio in Canton Ticino

Nella notte tra mercoledì e giovedì la sua pizzeria, aperta qualche mese prima a Samarate nella frazione San Macario, era esplosa (foto a sin.). Ieri mattina (giovedì) per Emiliano Colombo, originario di Olgiate Olona ma residente a Casorate Sempione, sono scattate le manette da parte degli uomini del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio. Per il trentottenne però, al momento, l’accusa non ha nulla a che vedere con l’episodio dell’altra notte in quanto l’operazione è scattata per due rapine commesse a Lamone e Mendrisio, il 17 e il 26 luglio scorso, per un bottino complessivo di 17 mila franchi svizzeri e 46 mila euro.

Insieme a lui è stato arrestato lo scorso 21 agosto dalle autorità elvetiche, mentre faceva benzina ad un distributore elvetico, Diego Mombelli, 39enne di Cardano al Campo, sul quale pendono numerosi precedenti tra i quali l’omicidio di Alessandro Pastore, tabaccaio di Legnano di 48 anni, ucciso nel 1999 con un colpo di pistola durante un tentativo di rapina. Verrà condannato a 30 anni di carcere ma ne sconterà solo dieci, per poi tornare a delinquere.

I due, secondo le indagini svolte dalla Polizia e dal Pubblico Ministero del Canton Ticino, sarebbero autori del tentativo di rapina a mano armata, risalente al 17 luglio scorso, presso l’ufficio postale di Lamone (CH) e della rapina a mano armata consumata il successivo 26 luglio presso la Banca Raiffeisen di Mendrisio (CH). Le indagini svolte dagli inquirenti svizzeri, con la collaborazione della sostituto procuratore di Busto Raffaella Zappatini e del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio, hanno appunto portato all’identificazione ed all’emissione di provvedimenti restrittivi nei confronti del Mombelli, rintracciato in territorio elvetico dove si era recato per rifornire la motocicletta di carburante, e del Colombo, nei confronti del quale le Autorità Federali svizzere hanno inoltrato richiesta di arresto provvisorio ai fini estradizionali. Da qui l’intervento della Polizia di Stato che ha condotto l’uomo in carcere a Busto Arsizio in attesa della convalida. 

Per quanto riguarda l’episodio della pizzeria esplosa a San Macario stanno indagando i Carabinieri di Busto Arsizio. Le modalità con le quali si è verificato l’evento avevano immediatamente insospettito gli uomini dell’Arma che non avevano escluso l’ipotesi dolosa. Il locale del Colombo, infatti, non andava bene e i dipendenti che lavoravano per lui non venivano pagati. Resta da capire se dietro l’esplosione ci sia una vendetta nei confronti del Colombo, che aveva molti nemici, oppure sia un gesto che il malvivente ha messo in atto da solo con la speranza di recuperare soldi dall’assicurazione.

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Pubblicato il 12 Ottobre 2012
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