Recupero di Villa Calderara, sì all’assemblea
Nella villa sarà gestita da Exodus: l'amministrazione comunale si confronterà con i residenti di Cedrate in assemblea. Lega e PdL annunciano voto contro il progetto in consiglio comunale
Il recupero di Villa Calderara da parte di Exodus diventa più concreto: il Comune sta preparando la convenzione di gestione e l’11 ottobre in consiglio comunale si vota la variazione urbanistica per inquadrare l’attività di Exodus. Una prospettiva che rimane avversata dai residenti del micro-quartiere sopra la collina di Cedrate e anche da Lega Nord e PdL, che volevano un uso diverso della villa.
Del recupero della villa si sono occupate insieme la commissione urbanistica e quella servizi sociali, riunite insieme lunedì pomeriggio. L’assessore ai servizi sociali Margherita Silvestrini ha ribadito l’idea: la villa sulla collina di Cedrate sarà affidata per 10 anni ad Exodus, che si occuperà del recupero e della messa a norma; nella villa Exodus svolgerà attività d’inserimento lavorativo di ex tossicodipendenti (che abbiano già risolto i problemi di dipendenza), ma si ricaveranno anche due alloggi d’emergenza per famiglie in difficoltà, soluzione transitoria verso nuove sistemazioni. Il parco e il salone della villa saranno di uso pubblico, a disposizione per attività promosse dall’amministrazione comunale e dalle associazioni, come avveniva in passato.
Guarda anche: le foto della villa sulla collina di Cedrate
Il centrodestra unito ha ribadito le critiche: la Lega, per bocca di Antonio Trecate, ha spiegato invece che avrebbe preferito un’attività più rivolta ai gallaratesi in difficoltà per la perdita di lavoro. Secondo Massimo Bossi (PdL) il luogo non è adatto all’uso previsto (pur apprezzand l’opera di Exodus) e che la villa avrebbe dovuto essere dedicata interamente alle attività e alle manifestazioni delle associazioni. L’assessore Silvestrini ha ribadito che la villa sarà in grado di ospitare attività diverse, anche aperte a tutti i cittadini.
In commissione si sono presentati anche i rappresentanti del comitato informale che riunisce una parte degli abitanti del micro-quartiere sulla collina (al confine con Cassano) e altri gallaratesi e che già dall’estate 2011 hanno annunciato la loro contrarietà ad una eventuale affidamento della villa ad Exodus. Alle parole del sindaco che ha spiegato di essersi confrontato con i residenti, il capofila del comitato ha ribattuto che «la persona che è venuta a parlare non è del comitato» e che «il Comune non ha mai incontrato il comitato». L’assessore Silvestrini ha ricordato anche che la verifica del rispetto della convenzione sarà affidata alla commissione che avrà anche due rappresentanti dei residenti (chiunque si può candidare, la scelta finale viene fatta dai capigruppo delle diverse forze politiche, di maggioranza e opposizione). La convenzione sarà presentata anche alle minoranze prima del voto in consiglio comunale.
«Exodus è stata scelta – ha spiegato ancora l’assessore Silvestrini – non solo per le risorse disponibili per il recupero della villa, ma soprattutto per il suo progetto sociale in vari settori», tra cui anche il progetto di recupero della dispersione scolastica appena avviato. E i prossimi passi? Dopo le insistenze del centrodestra («hanno paura delle assemblee», è stata una delle accuse del PdL nei mesi scorsi) l’assessore Silvestrini ha accolto anche la richiesta di tenere un’assemblea sul tema. Intanto l’11 ottobre si va in consiglio comunale: PdL e Lega hanno annunciato il voto contrario.
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