Sgomberata l’ex tintoria occupata. Iniziata la demolizione dell’edificio
Intervento della polizia supportato dai carabinieri nella mattina di martedì: cinque ragazzi portati in caserma e ruspe al lavoro in accordo con la proprietà e comune
Sgomberata la “Casa Veleni”, così ribattezzata dai giovani occupanti l’ex tintoria Saronnese, l’edificio abbandonato che era stato occupato alla fine di settembre dal “Comitato autorganizzato Saronnesi senza casa”.
La situazione aveva generato non poche polemiche anche a livello politico, con molte richieste di intervenire poste da più parti all’amministrazione comunale. Nella mattina di martedì 23 ottobre, intorno alle 7.50, c’è stato l’intervento dei carabinieri di Saronno e della Polizia di stato, una sessantina di persone in tutto in assetto antisommossa. Il tutto in accordo con la proprietà che ha già un progetto pronto per la riquialificazione dell’area.
Contestualmente allo sgombero, infatti, è cominciata anche la demolizione parziale dell’edificio. Sull’area infatti dovranno sorgere alcune abitazioni trasformando la zona in residenziale.
Al momento dello sgombero erano presenti cinque ragazzi all’interno della ex tintoria. Hanno provato a resistere salendo sul tetto, ma sono stati raggiunti e fermati nel giro di mezzora. Sono poi stati portati in caserma e per loro si prospetta l’accusa di invasione di edificio.
Le operazioni di demolizione andranno avanti tutto il giorno: sul posto ci sono due ruspe che hanno cominciato a lavorare sul tetto. Polizia e carabinieri hanno bloccato le vie intorno all’edificio per permettere le operazioni in sicurezza.
«Negli ultimi giorni abbiamo preferito non commentare più certe accuse di immobilismo da parte di alcune forze politiche – commenta il sindaco di Saronno, Luciano Porro -. Ma ci siamo mossi in accordo con le forze dell’ordine, per cercare di risolvere la situazione senza creare allarmismi inutili. L’operazione di questa mattina ha dimostrato che è stato fatto tanto umore per nulla. Quanto scritto da alcune forze politiche saronnesi e finito in niente. Noi avevamo fatto i nostri passi e non condivedevamo certi modi di fare politica». Sulla stessa linea anche l’assessore Giuseppe Nigro: «Non c’è stata alcuna sottovalutazione della situazione, si stava lavorando, non si potevano dire tutti i contatti che erano in essere. Portare la situazione alla normalità doveva essere operata in maniera non traumatica e abbiamo assolto alla situazione con responsabilità e competenza».
L’intervento di Lara Comi che chiede lo sgombero del Telos
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