“Sicurezza, presi in giro dalla spending review”

Una nota congiunta dei sindacati di polizia Silp-Cgil e Uil Polizia boccia la manovra di riduzione delle spese: «Spending review non è diversa dai tagli lineari del governo Berlusconi»

«Così com’è stata presentata, la “Spending Review” sembrava un’occasione per tagliare veramente il peso dei “rami secchi” nell’ambito dei servizi pubblici, almeno ora che lo stato di crisi generale lo rende necessario». La nota sulla spending review nel settore delle forze dell’ordine è stata redatta congiuntamente dai sindacati Silp-Cgil e Uil Polizia. Una posizione dura quella delle due sigle sindacali che mette a confronto gli stipendi dei top manager e il livello dei servizi in tema di sicurezza erogati dalle forze dell’ordine. «Nel paese dove i manager pubblici hanno le retribuzioni più alte del mondo – scrivono Giorgio Saporiti del Silp-Cgil (foto sopra)e Francesco Cianci della Uil Polizia – nonostante non offra ai suoi cittadini i servizi migliori del mondo, abbiamo tutti creduto che attraverso di essa si sarebbero ridotti i privilegi, i “premi” e le prebende, per ridurre cioè i costi superflui e non la sicurezza di tutti. Invece la Legge di Stabilità che è in questi giorni in discussione al Parlamento, prevede la riduzione dell’organico della Polizia di Stato di oltre 5 mila unità e tutta una serie di tagli alle risorse ed ai diritti dei poliziotti, che rivelano come questa “Spending Review” non sia nulla di diverso dai “tagli lineari” che il Governo Berlusconi ha imposto anno dopo anno, fino a portare le Forze di Polizia a ridosso della paralisi per mancanza di automezzi, risorse, strumenti ed organici, e missioni non pagate».

Cade la maschera della “Spending Review” – «Nel Comparto Sicurezza il modello sindacale non confederale dimostra di essere inadeguato a portare le voce e le proposte dei poliziotti là dove si prendono le decisioni sulla sicurezza, ma quello che stupisce ancora di più è che il “Governo dei Tecnici” con la sua Legge di Stabilità proceda su quella stessa linea che il Governo Berlusconi aveva tracciato con le sue manovre economiche, malgrado proprio in questi giorni sia stata dichiarata incostituzionale. Tutto questo porterà un ulteriore abbassamento del livello di sicurezza dei cittadini, ed in una provincia dove addirittura la Questura dovrà risolvere il problema del personale sempre più anziano impiegato nei servizi di pronto intervento, e che fa fatica perfino a tenere aperto l’Ufficio Denunce quando già altri uffici di diretto contatto con i cittadini restano chiusi per settimane, vedere che gli addetti ai servizi di scorta per gli ex Ministri sono stati aumentati è una cosa che fa molto riflettere».

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Pubblicato il 23 Ottobre 2012
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