Sos di Legambiente: compriamo il vecchio mulino per salvarlo
L'associazione ambientalista lancia un appello di azionariato diffuso per acquistare l'edificio dell'antico Mulino di Gurone. Minazzi: «Servirà a rafforzare il corridoio ecologico, costituire un centro di documentazione sul territorio fluviale, costituire un centro permanente per il volontariato ambientale e promuovere il turismo ambientale»
«Stiamo facendo un investimento immobiliare». Fa un po’ impressione sentire uscire dalla bocca di Alberto Minazzi (foto), presidente di Legambiente Varese, un frase di questo genere. E forse nemmeno lui immaginava che un giorno l’avrebbe pronunciata nella sede del cigno verde. Ma è proprio così: gli ambientalisti varesini hanno in mente un’operazione per l’acquisto, il recupero, la custodia e la messa a disposizione di alcuni locali dei Mulini di Gurone, frazione di Malnate. L’edificio si trova in un’area bella dal punto di vista paesaggistico ma finita un po’ nel dimenticatoio, un po’ «terra di nessuno» a ridosso della diga sull’Olona, attraversata dalla tangenziale e sovrastata dal ponte della ferrovia.
Legambiente vuole comprare quell’edificio non solo per sottrarlo agli appetiti di qualche centro commerciale, ma per fare una serie di attività: rafforzare il corridoio ecologico, collaborare nella gestione naturalistica dell’area, progettare e gestire percorsi di educazione ambientale (cosa che in quella zona sta già facendo), costituire un centro di documentazione sulla gestione e manutenzione del territorio fluviale, costituire un centro permanente per il volontariato e promuovere il turismo ambientale. E per fare tutto questo ci vogliono soldi. E l’unica formula praticabile dal punto di vista delle garanzie è quella dell’azionariato diffuso. L’associazione del cigno verde ha quindi lanciato l’sos Mulini di Gurone chiedendo un contributo per l’acquisto di un medone lombardo, tradizionale piastrella in cotto presente nel vecchio mulino e nuova unità di misura scelta per l’operazione. Un metro quadro corrisponde a 12 medoni, il costo di un medone è di 25 euro. Come fare? Si possono sottoscrivere i medoni facendo un bonifico bancario con causale “Sos Mulini” (beneficiario Legambiente Varese Onlus-p.zza De Salvo 8 Varese. Iban: IT37A0501801600000000122315), specificando se prestito o donazione. L’area da acquistare è di 350 metri quadri, ovvero 4.200 medoni.
«Chiediamo ai nostri amici di darci una mano per innescare il processo di finanziamento – ha detto Minazzi – perché in quella zona c’è un progetto di rete ecologica importante che coinvolge il Plis (Parco locale di interesse sovracomunale ndr) della Valle del Lanza e il Plis della Valle della Bevera. C’è il prolungamento della pista ciclabile della Valmorea che dovrebbe raggiungere la Folla di Malnate, che è all’ordine del giorno per le opere di compensazione della Pedemontana. C’è un impegno dei comuni di Malnate e Vedano Olona che hanno già individuato i collegamenti con questo nuovo tratto che si connetterà con il tratto internazionale Milano-Lugano».
La presenza al lancio del progetto del vice presidente della Provincia di Varese Luca Marsico, dell’assessore all’Ambiente del comune di Malnate Giuseppe Riggi, del rappresentante di Banca Etica sul territorio Alberto Andreolla e del presidente della Contrada dei Calimali onlus Claudio Caccin, protagonista di un’operazione molto simile a Fagnano Olona, è un segno di attenzione che fa ben sperare nella riuscita.
Questa storia è iniziata con una vittoria in tribunale: Legambiente si era costituita parte civile nel processo riguardante l’inquinamento della falda acquifera di Malnate causato dagli scarichi di trielina di un’azienda chimica. «Il risarcimento di 20 mila euro che abbiamo ricevuto allora – ha concluso Minazzi – lo abbiamo messo a disposizione del territorio malnatese. Ora manca solo l’ultimo sforzo».
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