Tagli e risparmi: la sanità paga pegno

Con la presentazione alle organizzazioni sindacali, inizia l'iter di approvazione dei piani di organizzazione delle aziende ospedaliere e dell'asl in base alla spending review

Riunioni e confronti febbrili nelle aziende del comparto sanità lombarde. Entro metà di novembre, ospedali e aziende sanitarie devono presentare il piano organizzativo, secondo le regole della spending review.
Le indicazioni date dal Pirellone sono quelle di tagliare i rami secchi, azzerare gli sprechi, ridurre i costi senza intaccare il servizio all’utenza. Una mission che sta impegnando i direttori generali concentrati, per esempio, a ridurre il numero dei primari per abbassare i costi di gestione, piuttosto che contenere l’uso di dispositivi e farmaci.

Il clima tra gli operatori è teso, la riduzione dei posti letto secondo i nuovi parametri lombardi ( non più un posto ogni mille abitanti, ma 3,7) mette in ansia specialmente la riabilitazione e la lungodegenza: « Ospedali come Somma o Cuasso che sono di propria natura riabilitativi – spiega Carmine Ventola, delegato sindacale Cisl della funzione pubblica – possono subire qualche ripercissione».

Le regole della speding review preoccupano perchè pongono sullo stesso piano le amministrazioni virtuose con quelle meno attente: « La Lombardia che attua da anni politiche di contenimento dei costi – sottolinea il delegato Cisl – che ha creato centrali di acquisto, che ha visto crescere sinergie tra aziende per l’acquisto di beni, oggi si vede sottrarre vagonate di euro che vengono dirottati a regioni che hanno mantenuto un’economia blanda».

Dalla prossima settimana, i sindacati saranno impegnati nella discussione dei POA delle diverse aziende ospedaliere: si comincia con Gallarate per proseguire con Busto e per finire Varese. In agenda la riorganizzazione dei servizi ma anche eventuali tagli al personale: « Non credo che si annunceranno tagli di dipendenti – assicura Ventola – anche perchè i lavoratori sono già ridotti all’osso, con un monte ferie o ore di straordinario non pagate veramente elevato. Le direttive sono quelle di aumentare la produttività a parità di personale. Vedremo come si farà».

Ha già superato a pieni voti l’esame il POA dell’Asl che Ventola giudica soddisfacente con l’individuazione di nuove strutture per adeguarsi agli obiettivi indicati dal Ministro Balduzzi soprattutto per quel che riguarda l’integrazione con la medicina del territorio e le politiche sociali.

Circa gli ospedali, per ora circolano solo ipotesi di riduzioni di unità operative ma anche di reparti in sedi periferiche delle diverse aziende. Entro la metà di novembre i piani dovranno arrivare a Milano anche se la crisi lombarda rende imprevedibili i tempi di approvazione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Ottobre 2012
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