Caloriferi spenti nelle scuole? Non a Varese

L'iniziativa annunciata dal presidente dell'Upi per protestare contro i tagli previsti dalla spending review non verrà attuata nelle scuole della provincia. Almeno fino a fine anno

I tagli alle Province a causa della spending review ricadranno sul riscaldamento nelle scuole. La minaccia è stata avanzata dal presidente dell’Upi Antonio Saitta che ha annunciato il ricorso al Tar contro la decisione del Governo ma, soprattutto,  ha paventato la chiusura del riscaldamento nelle scuole e il conseguente aumento delle vacanze per gli studenti. 

Saitta ha invocato un’iniziativa comune e ha esortato gli amministratori delle Province ad "aprire uno scontro con gli organi dello Stato", alzando i toni. Il pericolo è che la protesta finisca per ledere i diritti dei cittadini partendo dal luogo simbolo di ogni comunità: la scuola. Le province gestiscono gli istituti superiori: circa  5.179 edifici che raccolgono quasi 2 milioni e 600 mila alunni.  Se non ci saranno novità, l’Upi minaccia di anticipare la chiusura delle scuole nel periodo natalizio.

La grave eventualità a ridosso dell’inverno, però, non riguarderà i ragazzi della nostra provincia: « Ci sono realtà che hanno effettivamente problemi finanziari – commenta l’assessore all’edilizia scolastica Gianfranco Bottini – ma noi abbiamo la situazione sotto controllo e non adotteremo alcuna misura che possa danneggiare gli studenti. Almeno fino al 31 dicembre, le classi saranno regolarmente riscaldate. Dopo quella data, non dipenderà più da noi…»

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Pubblicato il 08 Novembre 2012
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