Giornali in lingua, una piccola realtà che cresce
Incontro a VareseVive con Sara Matijacic di Bora.la, Blenti Shehaj di Albanianews e Guido Zoagli di Alguer.it
Una realtà piccola ma importante per le tante comunità che compongono le minoranze culturali in Italia, i giornali in lingua. L’incontro di questa mattina (venerdì) che si è svolto, nell’ambito di Glocal 12, nella sala conferenze di VareseVive in via San Francesco ha visto la partecipazione di quattro testate on-line che si rivolgono a particolari comunità straniere o a minoranze linguistiche. Il giornalista di Varesenews Roberto Morandi ha dialogato con Guido Zoagli di Alguer.cat, Sara Matjiacic di Bora.la e Blenti Sehahi di AlbaniaNews.it.
Zoagli ha illustrato la storia di Alguer.cat, nato dall’esperienza ulradecennale di Alguer.it: “Siamo nati nel 2000 come testata on-line locale e dal 2008 abbiamo deciso di aprire una parte al catalano di Alghero trovando grande interesse soprattutto tra le associazioni culturali cittadine e catalane. La gente che scrive e parla il catalano ad Alghero è una minoranza ma nel mondo sono almeno 8-10 milioni le persone che parlano il catalano”.
Sara Matijacic è il direttore di Bora.la, ha il padre sloveno e madre italiana: “Bora.la nasce nel 2007 ed era uno dei pochi quotidiani web che coprivano Trieste e Gorizia. Abbiamo deciso di realizzare questo progetto per dare un punto di vista ironico e alternativo delle notizie locali, copre anche l’area inmmediatamente dopo il confine con la Slovenia e l’Austria. Volevamo dare uno sguardo che va oltre. Ci siamo resi conto che mancava un contenitore dove si potesse scrivere ed esprimersi nel proprio dialetto e, per questo, abbiamo realizzato una rubrica su cultura e dialetto locale”. A differenza di quanto accade ad Alghero l’uso del dialetto è ancora massiccio anche nelle giovani generazioni e proprio per questo “nel 2011, in occasione delle elezioni amministrative, abbiamo raccolto tutti i commenti che erano stati fatti in dialetto sul nuovo sindaco in un libro facendo diventare i lettori stessi, gli autori. Infine abbiamo aperto uno spazio on-line dedicato alla vendita di prodotti culturali locali come libri in dialetto. Diamo spazio anche alla minoranza slovena e alla cultura italo-slovena”.
Blenti Shehaj di Albanianews.it ha proposto, invece, una formula diversa, quella del giornale che non insegue la notizia dell’ultim’ora ma che si propone come piattaforma per almeno un centinaio di albanesi che ogni giorno inviano contributi sulle tradizioni della loro terra oppure sul rapporto con gli italiani: “Per capire cos’è Albanianews bisogna capire la comunità albanese in Italia che è composta da circa 500 mila residenti in Italia, poi ci sono le comunità tra Calabria, Sicilia e Puglia che si stabilirono nel ‘400 in seguito all’occupazione Ottomana in Albania e poi ci sono gli italo-albanesi. In tutto 1 milione di potenziali lettori. L’esigenza di questo giornale nasce da un linciaggio mediatico durato oltre 10 anni nei confronti degli albanesi. Nasce dalla reazione di un gruppo di ragazzi che vivono a Modena che, per creare un punto di vista opposto a questa visione, hanno realizzato AlbaniaNews. Il giornale è stato fondato nel marzo 2008 e il gruppo fondatore è andato avanti per parecchi anni senza obiettivi commerciali. Ci rivolgiamo ad una popolazione che parla l’italiano ma che è legato alle proprie tradizioni e culture. Da un anno e mezzo realizzato una parte in albanese.
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