I docenti “rialzano” la testa

Affollata assemblea al liceo Manzoni dove si sono ritrovati numerosi professori decisi a costituire un coordinamento provinciale che sostenga le loro ragioni

Aula magna gremita al liceo Manzoni di Varese dove questo pomeriggio, mercoledì 28  novembre, si è svolta la riunione del costituendo "Coordinamento provinciale dei docenti". Tanti insegnanti uniti, come ha ribadito uno dei promotori del coordinamento il prof Stefano Alterini,  dal comune intento di salvaguardare la scuola al di là delle singole idee politiche o appartenenze sindacali». Un movimento nato su Facebook che piano piano si è consolidato fino all’uscita reale di oggi.
In "diretta Facebook", per dare modo nanche agli assenti di interagire con la disscussione, si è parlato del ddl "ex Aprea" e dei timori legati alla privatizzazione del sistema pubblico della scuola. Si è anche affrontata la protesta, avviata a macchia di leopardo nei diversi istituti varesini, che non solo non ha chiarito i motivi della contestazione ma sta creando malumori e diffidenze tra docenti stessi, genitori e alunni.  Problemi di visibilità ma anche di credibilità nell’opinione pubblica ( criticato l’intervento del premier Monti alla trasmissione di Fazio dove ha definito i docenti corporativi) hanno indotto i presenti a interrogarsi sulle efficaci misure da prendere per lanciare un messaggio chiaro sui rischi che corre il sistema educativo. Conferenze aperte a genitori e studenti in tutte le scuole in un’unica data, piuttosto che rappresentazioni da parte dei ragazzi dei laboratori teatrali, flash mob o un incontro a livello provinciale di tutti gli organi rappresentativi degli istituti. Il blocco delle attività aggiuntive approvato in numerosi istituti a volte non è stato ben pubblicizzato presso studenti e genitori e, a volte, non capito dati i grossi problemi che comporta il blocco di alcune attività come gli sportelli help o gli incontri generali.

L’aumento a 24 delle ore di lezione è stata solo la classica goccia, hanno ricordato i presenti, ma alle spalle ci sono anni di disinvestimenti, di perdita di stima che hanno provocato un clima penlizzante per tutti gli attori di questo mondo. 
L’assemblea si è espressa per prolungare la mobilitazione fino alle prossime scadenze elettorali, prima le regionali e poi le politiche, inducendo i candidati a esprimere chiaramente il proprio programma per la scuola pubblica e per quella privata: « I soldi ci sono, basta saperli investire nei settori giusti».

La volontà è quella di crescere, di diventare visibili e avere peso: « A quel punto non potranno più ignorarci altrimenti fermeremmo la scuola e sarebbe un danno enorme per tutti».

Per oltre tre ore, gli insegnanti si sono interrogati e confrontati sul modo migliore per "rialzare la testa". Alle  18 l’assemblea si scioglie con l’indicazione del prossimo appuntamento: il 14 dicembre possibilmente al cinema teatro Nuovo per un’assemblea aperta a tutti, genitori, studenti cittadini e politici in genere. Se tutto sarò confermato, sarà l’occasione per mettere l’attenzione su un problema che da giorni infiamma tutto il mondo della scuola. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Novembre 2012
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