Il documento di protesta dei docenti dell’Isis Stein
Al termine di un acceso confronto, gli insegnanti dell'istituto di Gavirate hanno approvato a larga maggioranza il documento che contiene le misure adottate
Gli insegnanti dell’ISIS “Stein” di Gavirate, esprimono la loro netta contrarietà verso le misure che questo governo sta intraprendendo nei confronti della scuola statale, misure che, a nostro avviso, sono parte integrante di quel progetto generale di svilimento e distruzione dell’istruzione statale che questo governo condivide con i precedenti. In particolare, dell’ISIS Stein, a seguito di importanti momenti di discussione assembleare, hanno deciso di condividere una piattaforme comune che ha come scopo principale la difesa della scuola pubblica.
L’ISIS “Stein” esprime un netto NO al ddl 953 (ex Aprea), perché riteniamo che la risposta alla crisi passi attraverso la creazione di un dialogo più costante tra la scuola e il mondo del lavoro e della professioni, cosa già in atto da tempo nel nostro istituto, attraverso le esperienze della “Alternanza scuola – lavoro” e dell’apprendistato, grazie agli stage e con la partecipazione alle reti che hanno realizzato alcuni importanti corsi di “Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS). Proprio in virtù di queste esperienze già in atto nel nostro istituto chiediamo che possano essere potenziate e che vengano garantite migliori condizioni di lavoro ai docenti che le promuovono. E’ in queste esperienze che si può stabilire un corretto e proficuo rapporto tra la scuola e il mondo dell’impresa, non certo con le misure previste dal Disegno di Legge 953 le suddette componenti
NO ai provvedimenti sulla scuola contenuti nella legge di stabilità, che prevedono 1 miliardo di euro di tagli alla scuola pubblica e l’aumento di 1/3 dell’orario di lavoro dei docenti, a parità di salario. Questa misura comporterà l’abbassamento della qualità dell’insegnamento e avrà soprattutto, come effetto immediato, il licenziamento di 30.000 precari della scuola; si cancellano i
giovani docenti che nella scuola ci lavorano e la fanno funzionare e si nega il futuro alle giovani generazioni, compresi gli studenti di oggi, togliendo loro la possibilità di trovare lavoro in futuro.
NO al blocco dei contratti nazionali del personale della Scuola, fermi dal 2009 e congelati fino al 2014, al fine di ottenere riconoscimento professionale di tutto il lavoro svolto dai docenti fuori e dentro le classi e della nuova professionalità del personale ATA, che da anni è chiamato a svolgere delicate funzioni amministrative dopo lo smantellamento degli organi intermedi.
NO al blocco degli scatti di anzianità, bloccati da due anni e attualmente congelati.
NO all’eliminazione dell’indennità di vacanza contrattuale.
NO ai provvedimenti contenuti nella spending review che comportano 200 milioni di tagli alla scuola pubblica e che prevedono il passaggio forzato a funzioni amministrative degli insegnanti considerati inidonei, misura che avrà come conseguenza la chiusura di fatto della maggior parte delle biblioteche scolastiche in Italia e il licenziamento dei precari ATA che, insieme ai giovani
docenti, sono stati già colpiti attraverso l’aumento dell’età pensionabile a 67 anni, legge che lede i diritti acquisiti dei lavoratori e li nega ai lavoratori futuri.
NO al concorso DDG 82/2012, espediente unicamente propagandistico, volto a mascherare i tagli e la mancanza di qualsiasi piano di assunzione a tempo indeterminato sui posti vacanti e disponibili (appena 11.000 posti messi a concorso a fronte di 120.000 posti vacanti e liste di precari che raggiungono ormai le 200.000 unità). Vogliamo procedure concorsuali che rispettino il personale docente precario già abilitato, senza togliere opportunità ai giovani laureati. Richiediamo altresì la sistemazione delle nomine dei Dirigenti Scolastici sulle scuole e istituti scoperti da più anni.
NO al finanziamento alle scuole private, che contrariamente a quanto stabilito nell’articolo 33 della Costituzione continuano a essere finanziate dallo stato: la legge di stabilità prevede il finanziamento di 223 milioni di euro alle scuole private a fronte di continui tagli alla scuola pubblica statale.
NO al piano di accorpamento degli istituti, che significa, di fatto, nuovi tagli al personale e negazione del diritto allo studio (sono migliaia le scuole soppresse). Diritto allo studio e scadimento della qualità dell’insegnamento già pesantemente attaccati attraverso l’aumento degli alunni per classe, avvenuto con la riforma Gelmini.
L’ISIS “Stein” è pronto a mobilitarsi con iniziative visibili e condivise fuori e dentro la scuola fino al ritiro dei provvedimenti contro i lavoratori e gli studenti della scuola pubblica statale italiana.
L’ISIS “Stein” è altresì pronto ad unirsi alle altre scuole nella difesa della scuola pubblica e si fa promotore, all’interno del “coordinamento delle scuole della provincia di Varese”, di diverse forme di protesta.
Nell’immediato, nonostante nella giornata del 12 novembre 2012, attraverso gli organi di informazione, sia pervenuta la comunicazione in merito all’emendamento sulla soppressione del comma 42 della già citata Legge di Stabilità, i docenti mettono in evidenza che lo stralcio riguarda unicamente “l’orario di lavoro”, mentre restano aperte e senza risposta tutte le altre voci relative agli interventi previsti dalla Legge; non ultima la provenienza dei fondi necessari alla copertura finanziaria.
Pertanto, fino a quando nel testo definitivo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale non risulteranno recepite le loro istanze (eliminazione commi relativi alla scuola dell’art. 3), e verrà confermato che la copertura finanziaria non intacca altri settori della scuola, il Collegio dei Docenti, riunitosi in data 16/11/2012, riguardo le attività aggiuntive previste nel relativo Piano del Personale Docente, delibera quanto segue:
1. La sospensione dell’inserimento dei voti sul registro elettronico;
2. La sospensione dei ricevimenti generali dei genitori;
3. La sospensione di help e corsi di recupero;
4. Il blocco delle correzioni prove Invalsi;
5. La sospensione delle attività progettate per l’arricchimento dell’offerta formativa del POF per le quali non sono stati ancora versati acconti;
6. La sospensione delle visite guidate/istruzione, per le quali non sono stati ancora versati acconti, e delle attività sportive extracurricolari;
7. Non verranno più accettati gli alunni inopinatamente “smistati” dalla loro aula nelle altre classi: la mancanza di ore a disposizione e di risorse economiche non deve andare a scapito della sicurezza e della nostra didattica.
8. Verrà recapitata una lettera, tramite gli alunni, per informare e coinvolgere le famiglie e gli studenti sulla attuale situazione.
Il Collegio dei Docenti dell’ISIS “Stein” di Gavirate
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