Il provveditore promuove gli studenti ma non i docenti
Il dirigente dell'Ufficio scolastico Merletti si dice solidale con i motivi della protesta studentesca ma richiama i docenti a esprimere il proprio dissenso nelle sedi opportune
Studenti in sciopero, docenti in stato di agitazione. La scuola vive il suo autunno di passione. L’enfasi e la compattezza del malcontento, però, ricordano i moti dell’onda anti Gelmini.
Il proliferare delle manifestazioni e l’organizzazione, almeno cittadina, degli studenti ( sabato prossimo è annunciato un corteo studentesco a Gallarate mentre a Varese avverrà mercoledì) hanno in sè qualche elemento di novità: « Io ritengo che gli studenti abbiamo il diritto di manifestare e di esternare il proprio disagio – commenta il direttore dell’Ufficio scolastico Claudio Merletti – Nutro empatia per questi giovani disorientati. In qualche modo sono loro a dover pagare anni di svuotamento di prospettive e di opportunità. Per questo vanno compresi e noi, nell’adempimento dei nostri doveri e delle nostre funzioni, dobbiamo permettere i necessari cambiamenti nel rispetto delle regole e con la consapevolezza del contesto in cui operiamo. L’auspicio è che la legge di stabilità annulli i motivi del contendere, anche se le ragioni di austerità devono essere la precondizioni per la costruzione di un futuro meno evanescente».
Meno accondiscendente è la posizione del dottor Merletti in merito a ciò che sta accadendo nei diversi collegi docenti: « Le forme di protesta del disagio e del malcontento contrattuale si sono confuse con le competenze degli ordini collegiali. Se si saltano i piani, da istituzionale si va su quello sindacale, si delegittimano potenzialmente i dirigenti che, quindi, hanno tutto il potere di impugnare le delibere se viziate da legittimità. Mi auguro, comunque, che ogni questione possa essere ricompresa nel dialogo. Il collegio docenti può solo prendere atto del documento approvato nelle sedi sindacali. Chiaramente io auspico maggior ragionevolezza per la tutela del bene comune»
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