La manifestazione studentesca ha gettato un seme
Ecco come raccontano la manifestazione i ragazzi del liceo Candiani che hanno partecipato al concorso di Glocal
Riceviamo e pubblichiamo l’articolo di Luca Laurora, uno dei componenti della redazione Be360 che ha partecipato a BlogLab nell’ambito del festival Glocal 12. Ecco la manifestazione di questa mattina (mercoledì) a Busto Arsizio raccontata dal nostro giovane reporter. Le foto nell’articolo sono, invece, di Chiara Casciaro della stessa redazione.
Oggi la manifestazione è iniziata nel peggiore dei modi, con l’ansia. Venendo a busto un’amica del classico mi ha ammonito su grossi rischi incombenti. Molta gente da scuole di cui non farò il nome veniva solo per far casino e fare a botte con la polizia, altri per sicurezza (non si sa da cosa)sarebbero venuti armati, giravano voci su gente che aveva preparato bombe carta e di possibili incursioni di neofascisti che avrebbero fatto casino. Arrivato a scuola scopro di non essere l’unico ad aver sentito queste voci. Bisogna tenere gli occhi aperti soprattutto noi che siamo dello staff organizzativo.
DIGRESSIONE – Il liceo artistico è stato uno dei maggiori animatori della manifestazione. Abbiamo fatto due giorni di autogestione lunedì e martedì che avevano il compito di informare coinvolgere e preparare i cartelloni per la manifestazione. Ora che era giunto il momento la manifestazione, che potrebbe essere un gesto simbolico molto forte, rischiava di essere rovinata da una decina di idioti. Ci siamo ritrovati tutti in piazza Santa Maria, eravamo una folla di studenti, una visione quasi commovente.
IL CORTEO – Dalla partenza in poi siamo entrati in azione, abbiamo rotto le palle a tutti i manifestanti col volto coperto, a quelli che lanciavano i petardi, abbiamo impedito che arrecassero danni agli edifici, ma soprattutto abbiamo impedito che il corteo si sfaldasse o si disperdesse. Il compito di arginare il corteo mi ha permesso di fare una considerazione: da circa metà manifestazione in poi, molti dei ragazzi che dalle dritte e dall’atteggiamento erano potenzialmente pericolosi se ne sono andati. Probabilmente perchè erano impossibilitati a fare casino dalla nostra sorveglianza e dal buon senso degli altri manifestanti che non gli davano corda.
Dopo tre ore di duro lavoro volontario (come me un’altra centinaio di persone ha contribuito al buon svolgimento del tutto) siamo arrivati davanti al Municipio. Eravamo talmente tanti che occupavamo tutta la strada dal Tempio Civico al mcDonald quasi. È stata un’esperienza devastante, ci ho messo tutto me stesso, mi sono stancato tantissimo, ma ne è valsa la pena. La più grande manifestazione che abbia visto a Busto Arsizio organizzata da noi studenti è stata anche totalmente pacifica, un grande risultato. Finalmente abbiamo dimostrato di essere in grado di impegnarsi in un progetto comune, di far sentire la nostra voce, la nostra posizione, tutto in modo autonomo, volontario e che con la cooperazione si possono fare grandi cose.
Tornando a casa sul pullman ho assistito ad una scena che mi ha appagato per l’impegno che ho e abbiamo messo nell’organizzazione del corteo: una ragazza del liceo scientifico entusiasta per la manifestazione parlava a telefono, probabilmente con dei suoi compagni, sull’organizzare l’occupazione della scuola.
Quindi questo è solo l’inizio.
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