La nostra storia è nell’aria
Quindici anni nella rete: il web è sempre stata la nostra casa. Quindici anni sono pochi ma tantissimi per un giornale on line. Ecco perché è nato Glocalnews per parlare della nostra esperienza e condividere con chi ama e lavora con Internet
Come un adolescente inquieto, a volte con lo sguardo perso, ma anche pieno di stupore. A quindici anni si può annoverare tra i nativi digitali. Quelli, insomma, per cui poco conta come ci si connette, perché tanto Internet è nell’aria. Noi invece, stessa età, le abbiamo passate un po’ tutte le esperienze della rete. La differenza è data dal fatto che diversi di noi erano già grandicelli a quei tempi, quando nell’autunno del 1997 Varesenews muoveva i primi passi. Due viterbesi e un lucano erano una formazione un po’ bizzarra, tanto più che a rinforzarla arrivò un mezzo siciliano (nella foto il grafico con le nostre prime 100 visite: CENTO, che tenerezza!).
Oggi siamo ancora noi, unica eccezione è Carlo Galeotti che è ritornato nella sua terra e conduce Tusciaweb, altra perla dell’editoria online locale.
Perché Glocalnews? È la domanda che in tanti ci fanno in questi giorni. La prima risposta sta proprio in quei nostri quindici anni. Abbiamo deciso di fare qualcosa per tutti e non solo per noi. Non ci piaceva un evento autocelebrativo, ma volevamo festeggiare insieme a tutti voi.
Poi ci sono altre ragioni. In queste stagioni, a partire da quando ancora c’erano i modem, e la banda larga non esisteva nemmeno come nome, abbiamo lavorato tanto. Senza rendercene conto abbiamo assorbito quanto di buono c’è nella gente del Nord, mescolandola con quella di latitudini diverse. L’operosità si è così unita al desiderio di un’anima collettiva, di una visione non individualistica. Abbiamo creduto subito che la nostra marcia in più potesse essere il progetto e non una semplice funzione. Intorno all’idea di Varesenews abbiamo via via aggregato diverse forze, con storie e tradizioni diverse. Sono stati anni esaltanti, ma anche molto difficili. Abbiamo guardato avanti con coraggio e generosità, e ora siamo qui.
Glocalnews nasce da un bisogno reale: iniziare a guardare il nostro lavoro con lenti diverse. Internet è globale e su questo non c’è alcun dubbio. La Rete è figlia di una società diversa, più “liquida”, come direbbe Bauman, ma è anch’essa protagonista dei cambiamenti. Non si può continuare a parlare sempre pensando che tutto avvenga come vivessimo a New York, Londra o Parigi. Le comunità, ancor prima che virtuali, sono reali. Fatte ancora di persone che si incontrano, e che vivono la prossimità, la cercano, la coltivano. Non si capirebbe altrimenti perché il successo incredibile di alcune esperienze locali, di cui Varesenews è solo un piccolo esempio. In questi ultimi anni ci siamo trovati spesso ospiti di incontri, convegni, festival dove le analisi e le teorie facevano sempre, e quasi solo, riferimento ai grandi mezzi di informazione.
Se The Guardian potesse prendere un centesimo per ogni citazione fatta negli ambienti giornalistici, lo stipendio del direttore di quella testata sarebbe assicurato. Questi grandi media hanno fatto, e stanno facendo, discutere, ma la storia non è solo la loro. Abbiamo così pensato che si dovesse mettere al centro delle analisi il “local”. Un locale che non è fatto di steccati o idee di protezione. Non è nemmeno elemento nostalgico di “quanto era bello ritrovarci tra noi”. Quel mondo non c’è più e occorre saperlo per andare avanti con fiducia e non con la paura.
Oggi se un’azienda aprisse la sua attività pensando al solo territorio di Varese, sarebbe morta ancor prima di nascere. Occorre stare con i piedi piantati per terra, sapendo coglierne l’energia, ma per poi collocarsi nel mondo. Questo non vale solo per l’economia, ma per tanti altri settori, tra cui il giornalismo.
Rob Brezsny, che di mestiere scrive oroscopi come pillole di saggezza, dice che “L’arca di Noè fu costruita da dilettanti, mentre il Titanic fu costruito da professionisti”.
Fa riflettere e Glocalnews è una occasione per confrontarci, studiare e fare un po’ il punto della situazione mettendo le lenti di ingrandimento sulle esperienze locali. Quei dilettanti insomma che si cimentarono con un’impresa più grande di loro, ma che pare faccia ancora discutere.
Abbiamo invitato tantissimi esperti, persone che lavorano in questo settore e che conoscono bene i vari argomenti. Strada facendo l’idea è cresciuta e, come spasso ci accade, via via si è trasformata, fino a diventare un vero festival di tre giorni. Quaranta eventi esatti, con quasi cento speaker e trecento “addetti ai lavori” che si alterneranno nelle varie iniziative.
Il programma è ricco di tanti momenti anche ludici.
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