La questura a noi, la prefettura a loro
Varese propone a Como di spartirsi gli uffici pubblici. E se dessimo qualcosa anche a Busto, la città del sindaco Farioli resterebbe in questa nuova provincia? Fantapolitica ma non troppo
E se facessimo una trattativa per spartirci gli uffici provinciali? La questura a noi, la prefettura a voi. Como e Varese sono alla resa dei conti. Domani la Corte costituzionale discute il ricorso di 9 regioni contro l’accorpamento delle province, ma intanto Varese si sta già preparando a un negoziato con Como.
L’idea è del sindaco Attilio Fontana, che l’ha lanciata nei giorni scorsi, ma si sta facendo più chiara in queste ore: che cosa significa istituire due capoluoghi nella nuova provincia di Varese Como e Lecco? «Significherebbe dare una dignità a entrambe la città – osserva il sindaco Attilio Fontana – e in particolare studiare insieme la possibilità che alcuni servizi abbiamo la direzione centrale in una città piuttosto che nell’altra». In fondo abbiamo già l’Università dell’Insubria che è organizzata in questo modo.
Il sindaco Fontana la settimana scorsa aveva sottoscritto una lettera comune con il sindaco di Monza Roberto Scanagatti: la bozza di decreto che era stata anticipata ai giornali prevedeva la "maxi provincia" con capoluogo Monza, e Fontana aveva strappato al collega della città brianzola una mezza promessa: «Ci eravamo parlati – spiega – e avevamo convenuto che la questura poteva ad esempio rimanere a Varese, dato che c’è l’aeroporto della Malpensa, mentre Monza è distante pochi chilometri dalla grande questura milanese».
Il punto cardine della strategia che avrebbe in mente il sindaco di Varese è l’apertura di un negoziato: «Dovremo parlarci, certo».
Ci sarà dunque un risiko degli uffici pubblici?
E Lecco? Per cercare un consenso a ognuno bisognerà dare qualcosa. Immaginiamo un’ipotesi. La questura a Varese, la prefettura a Como, il comando dei carabinieri a Lecco, la camera di commercio a Busto Arsizio.
Su Busto il discorso è ovviamente a parte, perché la città, insieme a Saronno, vuole entrare nella grande Milano. Ma se si offrisse loro una fetta di potere e una centralità sul futuro "aeroporto dei laghi"? Il turismo resterebbe a Como che dispone del magico marchio "Como Lake", e dell’indotto della moda e del mobile: la sicurezza magari a Varese che ha avuto il ministro dell’interno e una certa centralità politica.
Sono scenari fantapolitici, ovvio, ma il decreto non ha specificato che tutti gli uffici del governo debbano essere accentrati nel capoluogo.
Da Varese arriva anche la proposta di chiamare la nuova entità “Provincia dei laghi” come ha chiesto Roberto Maroni, mentre per il segretario provinciale leghista Matteo Bianchi potrebbe anche chiamarsi “Provincia dell’Insubria”.
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