Lotta alle mafie, cadono i tabù e nasce la consulta comunale
Un anno fa sembrava impossibile realizzare un organismo cittadino per il contrasto alla criminalità organizzata mentre da oggi Busto ne ha ben due: un comitato di saggi per il sindaco e la consulta
Con 24 voti favorevoli su 24 il consiglio comunale ha approvato ieri sera, giovedì, la creazione di un organismo per il contrasto alla criminalità organizzata. Da oggi, 30 novembre, il Comune di Busto Arsizio potrà contare su due organismi in materia di contrasto alle mafie, quello votato ieri sera e quello voluto dal sindaco e denominato "Comitato per la tutela della legalità e della lotta a tutte le mafie" il cui bando per poter partecipare scade proprio oggi. Non male per una città che rischiava, nonostante l’acclarata e costante presenza delle organizzazioni mafiose sul territorio, di vedere respinte le richeste di una parte della politica e della società civile a causa dell’opposizione dei partiti di maggioranza.
Nel giro di qualche mese, dunque, è radicalmente cambiata la posizione di molti esponenti politici cittadini (di area Lega Nord e Pdl) che sostenevano l’inutilità di questo tipo di strumenti nel Comune di Busto. Il sindaco Farioli è stato il primo, giusto un anno fa, a definire qualsiasi organismo si volesse realizzare «un doppione del patto per la legalità con il Ministero dell’Interno» – atto del quale non si sente più parlare da tempo, soprattutto con l’uscita di scena dell’allora ministro Maroni. Proprio Farioli, invece, è stato il primo a realizzare uno strumento per il monitoraggio e il contrasto alle mafie con il suo comitato di saggi che, ora, dovranno essere scelti tra i curricula inviati al settore linee strategiche dell’ufficio del sindaco stesso. Tra questi dovrebbe esserci anche quello del fondatore di Ammazzateci Tutti, Aldo Pecora.
Questo comitato, però, dipenderà direttamente da sindaco e giunta e avrà un ruolo di supporto alla loro attività sui temi della legalità. L’organismo votato ieri sera, invece, aveva trovato forti contrasti proprio nel presidente della commissione sicurezza e legalità Adriano Unfer, leghista ed ex-poliziotto, che ieri sera è stato invece incensato da maggioranza e opposizione per aver saputo guidare la commissione nella realizzazione di un regolamento che ha ottenuto l’unanimità dei consiglieri. L’organismo votato, infatti, sarà composto da un’assemblea e da un esecutivo che dovrà essere composto da un minomo di 5 ad un massimo di 9 membri, compreso il presidente. Dell’assemblea, che non ha un limite numerico nella sua composizione, faranno parte, senza diritto di voto, due consiglieri comunali. L’organismo potrà proporre alla commissione sicurezza inziative e interventi e potrà esprimere pareri non vincolanti sugli atti della stessa.
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