“No alle Bio Balle!”. Un comitato contro la centrale a biomasse

Nel paese che già ospita la grande centrale termoelettrica, una società vorrebbe realizzare un nuovo impianto che bruci biomasse. La protesta: "Cancella un campo agricolo e il combustibile arriverà da fuori in camion"

A Turbigo svettano alte le ciminiere della centrale ex-Enel in riva al canale (nella foto a sinistra), ma all’orizzonte si profila anche una nuova centrale, del tipo a biomasse: contro il nuovo impianto si è schierato il comitato "No alle bio balle", che contesta anche la sostenibilità ambientale del progetto. La prima questione riguarda la provenienza del "combustibile" naturale (di solito scarti agricoli, scarti di lavorazione del legno) da utilizzare: «Le centrali a biomasse dovrebbero favorire un microsistema locale, ma la materia prima arriverà dal Piemonte, dalla Toscana e dalla Germania» sostengono i promotori del comitato. «Alla faccia della filiera corta: nessun km zero e molti camion in più sulle nostre strade», critica il comitato. L’altro elemento che fa dire no al progetto è il consumo di suolo fertile, un terreno oggi agricolo che sarà occupato dalla nuova centrale, impermebilizzandolo con una gettata di cemento.

Davide Gritti, uno dei promotori del comitato, critica non solo l’impianto (proposto da una società privata) ma l’atteggiamento tenuto dall’amministrazione pubblica: «Il 20 Ottobre 2012 degli abitanti di Via Lombardia, Via Molinara, Via Della Valle scoprono da un giornale locale che l’azienda Ely s.p.a. costruirà proprio in via Lombardia a Turbigo (al confine con Castano Primo) una centrale a biomassa. Sorgerà a meno di 100 metri dalle abitazioni e su terreno agricolo. Inizia l’incredulo tam-tam e il 22 Ottobre, senza essere invitati, diversi cittadini si presentano alla Consulta Ecosostenibilità per chiedere spiegazioni. Scoprono che, non solo il Comune è a conoscenza del progetto almeno dal 30 Maggio 2012, ma ha dato il proprio parere favorevole alla costruzione senza  consultare né avvisare i cittadini. Scoppiato il bubbone, nel giro di due giorni arriva il tempestivo “via libera” della provincia e iniziano i lavori tramite una procedura d’urgenza: la mattina del 25 Ottobre, quando è ancora buio, ruspe e furgoni occupano il terreno e iniziano i lavori». La protesta – dice il comitato – è legata anche alle condizioni particolari di Turbigo, che si trova ai margini della zona di Malpensa e ospita già la grande centrale termoelettrica ex-Enel, un paese dove «il tasso di mortalità dei morti per tumore e mesotelioma è il più alto della zona» (il mesotelioma pleurico è legato in particolare all’amianto che un tempo era abbondantissimo nella centrale Enel).

In questi giorni sono previsti due diversi incontri: giovedì 15 novembre, alle ore 20.45, è previsto l’incontro con la cittadinanza di Turbigo organizzato dalla stessa Ely spa, per illustrare il progetto (all’Auditorium delle scuole medie, spiega l’azienda). Venerdì 16 novembre il tema sarà al centro della seduta straordinaria del Consiglio Comunale, che è stata convocata alle 21 all’Auditorium delle scuole medie di Turbigo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Novembre 2012
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