Pagamenti ai fornitori, a Varese puntuale un’azienda su due

Emerge dai dati di CRIBIS D&B, una società del Gruppo CRIF specializzata nella business information

Nel terzo trimestre 2012 il 53,6% (contro il 51,64% di un anno prima) delle imprese varesine ha saldato entro i termini contrattuali le fatture ai propri fornitori. Una performance che vale l’ottavo posto in Lombardia nella classifica delle province più puntuali. È quanto risulta dallo Studio Pagamenti 2012 in Lombardia relativo al terzo trimestre 2012 di CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nella business information.
Nel dettaglio, a fronte del 53,6% di imprese puntuali, la situazione al 30 settembre 2012 in Regione evidenzia un 42,6% di imprese in ritardo moderato che hanno saldato le fatture fino a 30 giorni oltre i termini concordati. Il 2,3% ha invece pagato i propri partner commerciali con un ritardo compreso tra i 30 e i 60 giorni oltre la scadenza, l’1% tra 60 e 90 giorni. Il ritardo grave, infine, riguarda una fascia molto contenuta di imprese, precisamente lo 0,4% del totale che hanno onorato gli impegni oltre 90 giorni medi e lo 0,1% oltre i 120 giorni.
La performance di Varese risulta nettamente migliore sia della media regionale sia di quella nazionale: a settembre 2012 infatti risulta puntuale il 51,2% di imprese lombarde e solo il 47,3% di quelle italiane.
In Lombardia, nella classifica delle province più puntuali si aggiudica il primo posto Sondrio (68,8%), seguita da Bergamo (59,5%), Mantova (58,2%), Lecco (57%), Como (56,6%), Brescia (56,5%), Cremona (53,9%), Varese (53,6%), Monza e Brianza (50,6%), Pavia (49%) e Lodi (48,8%). Si conferma, all’ultimo posto Milano con solo il 41,4% di pagatori puntuali.

La situazione in Regione
La crisi economica ancora irrisolta non piega le imprese della Lombardia, che anche nel terzo trimestre si conferma una delle regioni più virtuosi d’Italia per quanto riguarda il rispetto dei tempi di pagamento verso i fornitori. A settembre 2012 ben il 51,2% (contro il 49,27% del 2011) risulta puntuale contro una media nazionale del 47,3%. Nello specifico il 44,5% ha saldato entro un mese di ritardo, il 2,6 tra i 30 e i 60 giorni, l’1,1% tra i 60 e i 90 giorni, lo 0,4 tra i 90 e 120 giorni, lo 0,2 oltre il limite dei 120 giorni. Nonostante il lieve recupero rispetto all’anno scorso però restano ancora lontani i livelli pre-crisi: in quattro anni la percentuale di imprese virtuose è passata dal 56,7% del 2008 al 51,2% attuale.
“Il fatto che la percentuale di imprese che ritarda i pagamenti sia rimasta quasi invariata negli ultimi mesi non deve trarre in inganno – commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B – Sono infatti molte le imprese che hanno incorporato i ritardi nei termini contrattuali, concedendo dilazioni nei pagamenti ai propri clienti e, soprattutto, sono molte le imprese che hanno riscontrato insoluti. A questo riguardo, secondo il nostro Osservatorio sul Credit Management oltre il 75% delle imprese ha avuto un insoluto significativo e quasi il 50% ha avuto un insoluto significativo da clienti con un’anzianità maggiore di 3 anni, cioè proprio da quei clienti ai quali si concede maggiore fiducia, accordando termini più lunghi ed esponendosi maggiormente sul piano finanziario. Riteniamo però che le imprese stiano reagendo nel modo giusto, investendo per rendere più efficaci i processi e le policy per la gestione del credito e dei pagamenti. Quindi, un intervento non a costo zero, ma che potrà dare benefici concreti anche dopo la fine della crisi”.

In riferimento alla dimensione aziendale, le imprese lombarde mostrano abitudini di pagamento molto divergenti. Le micro realtà mostrano i comportamenti più equilibrati, con il 57,5% di pagatori puntuali. Buona performance anche per le piccole imprese, puntuali nel 42,4% dei casi. Mentre è ben più critica la situazione delle medie imprese (27% di imprese puntuali) e soprattutto le grandi grandi, regolari solo nel 15,1% dei casi.
Notevoli sono anche le differenze fra i diversi settori. Le migliori performance si riscontrano nell’Agricoltura e nei Servizi vari, rispettivamente con il 61,5% ed il 55,9% di “buoni pagatori”. Si distinguono per i valori più bassi invece trasporti e distribuzione con il 47,2% di imprese puntuali e il commercio all’ingrosso, con il 47,7%.

“In questo contesto il contributo di CRIBIS D&B è, in primo luogo, quello di supportare le imprese con strumenti e informazioni per la gestione del portafoglio clienti e dei pagamenti commerciali – conclude Preti – ma, in un’ottica più generale, il nostro ruolo è anche quello di contribuire a rendere più trasparente il mercato. Soluzioni come CRIBIS iTRADE, che prevedono la condivisione di informazioni sui pagamenti al fine di identificare un profilo dell’impresa come pagatore oltre a mettere a disposizione strumenti di analisi e monitoraggio, possono infatti rendere il mercato più trasparente, referenziando le imprese che hanno comportamenti di pagamento affidabili e contribuendo ad identificare quelle meno virtuose”.

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Pubblicato il 14 Novembre 2012
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