Rifiuti al posto della sabbia, sequestrata la frana di Somma

Sigilli al cantiere per la messa in sicurezza della collina. Il terreno franato sul Ticino sarebbe stato venduto sul mercato e sostituito da rifiuti da cantieri

La collina della frana di Somma Lombardo è stata messa sotto sequestro dalla Procura di Busto Arsizio: da pochi giorni sono comparsi i cartelli di sequestro sulle reti che delimitano l’area del cantiere che si estende tra la collina del belvedere e la strada alzaia del Ticino.
La Procura mantiene il più stretto riserbo, da mesi c’è una inchiesta che sta indagando le eventuali responsabilità che hanno innescato il crollo del costone, che poi ha coinvolto anche due abitazioni. Il terreno franato – si era detto fin da subito – è composto da ghiaie di ottima qualità, una delle ipotesi sul provvedimento di sequestro sarebbe che la ghiaia sia stata rimossa dal sito e venduta sul mercato: gli inerti sono particolarmente preziosi, perchè gli ambiti di estrazione – le cave – sono definiti in modo rigido, in questo caso la frana si sarebbe trasformata in una specie di cava. Una testimonianza sulla rimozione delle ghiaie dal sito era stata raccolta e rilanciata anche da Striscia La Notizia, in un recente servizio (il secondo dedicato alla questione). Al posto delle ghiaie originali, per ricostruire la costa della collina sopra al Panperduto potrebbero essere stati usati anche scarti e rifiuti da cantiere.

La foto-storia di frana

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Novembre 2012
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