Bimbi mai nati, Busto li seppellisce dal 2000
Un piccolo fazzoletto di terra dietro la cappella del cimitero centrale è dedicato all'inumazione dei feti abortiti spontaneamente o volontariamente. Busto è stata la seconda città in Italia dopo Novara a creare un cimitero dei bambini mai nati
Busto Arsizio ha dedicato uno spazio alla sepoltura dei bambini mai nati a partire dal 2000 con le prime sette sepolture che vennero celebrate dall’allora prevosto Monsignor Claudio Livetti.
I bustocchi furono i secondi in Italia, dopo Novara, a realizzarlo all’interno del cimitero centrale di via per Lonate. L’associazione "Difendere la vita con Maria", che a Busto Arsizio ha avuto la sua prima sede a livello nazionale, è presente in 13 regioni italiane e si fa carico di tutti i costi per l’inumazione. Ogni ultimo venerdì del mese, quindi, vengono seppelliti i feti abortiti spontaneamente o volontariamente. Nel primo caso, spesso, queste piccole lapidi riportano il nome del bambino non nato e sono contornate di piccoli giochi, girandole o altri oggetti mentre nel secondo si tratta di feti divenuti di proprietà dell’ospedale sulle cui lapidi è riportata solo la data di sepoltura. Il cimitero dei bimbi non nati si trova al campo 21, alle spalle della cappella del cimitero.
Uno spazio analogo è state aperto ora anche a Varese, nel cimitero di Giubiano.
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