Il Telos dice “no” al Pgt: “Noi non ce ne andremo”
I giovani del centro sociale che occupano da tre anni parte di un’area dismessa promettono una massiccia presenza in consiglio comunale giovedì sera
Promettono di essere presenti in tanti al consiglio comunale. Sono i ragazzi del Telos, centro sociale che si trova da tre anni nell’ex Isotta Fraschini, area abbandonata occupata dai giovani che reclamano spazi. La loro protesta riguarderà il Piano di Governo del Territorio che sarà adottato dal Comune durante il consiglio di giovedì sera e che tra i punti principali vede proprio il futuro delle aree dismesse della città.
«In pratica è il documento che decide dove si può costruire, cosa e quanto si può costruire – spiegano dal Telos -. Il PGT rimane poi per 10 anni, fino a che non ne viene votato uno nuovo.
Illustrare in breve cosa cambierà col nuovo PGT appare difficile, ma in breve si può dire che il comune di Saronno segue la solita logica, lasciare spazio al cemento per ottenere delle compensazioni, soldi o spazi riservati al sociale. Il tutto porterà ad una ulteriore colata di cemento sulla nostra già martoriata città».
«Il progetto prevede alloggi per 4000-8000 persone (e pensare che siamo già la città più densamente abitata della provincia). Inoltre, ad esempio, l’area ad oggi verde nella zona della stazione di saronno Sud diverrà edificabile per circa il 50% della superficie- proseguono dal Telos, in un comunicato diffuso su Facebook -. Tra i grossi progetti che potrebbero vedere il via grazie a questo PGT vi è quello della riqualificazione della grossa area dismessa su cui oggi sorge il TeLOS (ex Isotta Fraschini). Su questa area vorrebbero costruire un po’ di palazzi e dovrebbe sorgere una area commerciale (negozi di vario tipo). Esattamente dove siamo noi ora potrebbe sorgere un palazzone di cilindrico di 6 piani di altezza. Noi saremo in consiglio comunale per ribadire la nostra contrarietà a questo PGT, che porterà solo altro cemento, traffico, inquinamento. L’ennesima operazione di speculazione edilizia e di svendita del territorio, cui il comune si appresta a dare il via in cambio di qualche briciola compensativa. Il tutto ovviamente fregandosene di quali siano le esigenze e le idee dei saronnesi. Inoltre vogliamo ricordare al comune che ora qui ci siamo noi, un progetto di vera riqualificazione delle aree dismesse, e che non abbiamo intenzione di andarcene».
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