Abbattuta la cascina di Via Volta
Dopo la caduta di calcinacci in strada, demolito definitivamente l'edificio agricolo da anni pericolante. Un tempo segnava il confine tra Gallarate e il comune autonomo di Crenna
In tempo neanche così lontano (meno di un secolo fa) "presidiava" il confine tra Gallarate e Crenna, oggi è stata abbattuta: è iniziata nei primi giorni dell’anno la demolizione del grande cascinale di via Volta angolo via Battisti. Appena prima di Natale c’era stata un’ennesima caduta di calcinacci dall’edificio (con conseguente chiusura della strada), il fabbricato era abbandonato da decenni e lasciato nel più completo degrado, evidentemente ormai considerato inutile dai proprietari: già diversi anni si erano aperte grandi crepe nei muri portanti, "tamponate" con mattoni. Il terreno appartiene ad una società immobiliare, l’abbattimento è stato deciso dalla proprietà dopo l’ordinanza del Comune che ha chiesto la messa in sicurezza del fabbricato.
Il cascinale – un corpo di locali per abitazioni, un corpo di rustici – non aveva particolari caratteristiche e pregi, ma era comunque uno dei pochi esempi di cascine ancora esistenti dentro la città di Gallarate (insieme ad un paio nella zona di via Milano e alla "Brianzola" dietro le poste, in via Mameli). Anche una nostra lettrice, l’avvocato Patrizia Iamicella, ci segnala con dispiacere l’abbattimento: «Un altro angolo di Gallarate che forse aveva ancora un legame con il passato della città è stato cancellato» ci ha scritto. «Che tristezza veder abbattere la cascina che da sempre vedevo in via Battisti e che ho spesso immaginato ristrutturata e fatta rivivere come era al tempo della sua costruzione! Ma forse sono solo io a guardare alle vecchie abitazioni non come ruderi da abbattere ma come pezzi di vita da far rivere….e speriamo che non ci costruiscano un mostro». Visto che in tempi recenti non sono mancati interventi considerati da molti fuori scala rispetto al contesto.
La cascina fino al 1923 era – insieme alla chiesetta di San Rocco – uno degli edifici che "segnava" il confine tra il territorio di Gallarate e quello del Comune autonomo di Crenna, soppresso appunto nel 1923 con l’annessione a Gallarate. A poca distanza dal grande cascinale, già sorgevano le ville borghesi costruite lungo Corso Sempione e nelle traverse interne. Quelle sì, per fortuna, ancora esistenti oggi.
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