Cori razzisti, un turno a porte chiuse per la Pro Patria
Lo ha deciso il giudice sportivo in seguito agli avvenimenti di giovedì scorso in Pro Patria-Milan
Un turno a porte chiuse per la Pro Patria. Questo è quanto ha deciso il Giudice Sportivo a seguito dei cori razzisti piovuti nei confronti di alcuni giocatori del Milan giovedì scorso durante l’amichevole poi sospesa per il rifiuto dei rossoneri di tornare in campo. La decorrenza è immediata. Il giudice ha preso la decisione dopo aver rilevato che il comportamento del gruppo dei sostenitori della società Pro Patria «appare di particolare gravità in quanto qualificabile come manifestazione di discriminazione razziale avvenuta in occasione di una gara amichevole e quindi priva di tensione agonistica e di spirito di competizione, situazioni che, lungi da costituire una giustificazione, possono essere assunte quali circostanze attenuanti per la quantificazione della relativa sanzione». Oltre a questa motivazione il giudice sportivo ha anche ricordato che nella corrente stagione la società Pro Patria è stata già sanzionata per analoghi episodi con l’ammenda di 5.000 euro e che la precedente sanzione, a fronte di comportamenti recidivi, si è manifestata ad oggi inefficace.
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