Disabile cacciato dal bar, “chi sa parli”
L'esercente convocato dalla polizia locale, ma l'amministrazione chiede collaborazione ai testimoni per far luce sulla vicenda. Due di loro si dicono pronti a farlo nei commenti alla lettera pubblicata
Questa mattina a Leveno Mombello in tanti hanno commentato quanto riportato dalla lettera spedita a Varesenews e relativa alla storia del disabile allontanato dal bar lo scorso 30 dicembre. Della vicenda se ne sta occupando anche la stampa nazionale.
Il gestore dell’esercizio, Gianluca Porta, contattato al telefono da Varesenews non ha rilasciato sostanziali dichiarazioni sull’accaduto ma è stato convocato e ascoltato dalla polizia locale di Laveno Mombello questa mattina.
«È venuto qui in municipio, convocato dalla polizia municipale – ha confermato il sindaco Graziella Giacon – . Agli agenti ha dato una versione dei fatti che si discosta da quella contenuta nella lettera».
«Quindi», ha continuato il sindaco, «vista la nostra volontà di fare chiarezza sull’accaduto, lanciamo l’appello affinché chi ha assistito all’episodio, in primis l’estensore della lettera ed eventualmente altri testimoni oculari del fatto, si metta subito in contatto col nostro ufficio di polizia locale». Per ora non risultano denunce, afferma il sindaco. «Ma proprio per questo è opportuno che la polizia locale sappia cosa sia accaduto, raccogliendo testimonianze dirette». Quindi la richiesta: «Mettetevi in contatto coi nostri uffici: i numeri sono 0332.666.100 e la mail è polizia.m.laveno@libero.it».
Intanto tra i commentatori all’articolo anche Valentina Chiodo dice di essere stata presente all’episodio in questione: «Io c’ero: confermo tutto e sono disponibile a testimoniare. Fuori dal bar ho parlato con uno degli accompagnatori di questo gruppo di ragazzi il quale mi ha detto che non è neanche la prima volta che si verificano queste cose». Anche Pietro Lapertosa ci scrive nei commenti che ha assistito alla cacciata: «Io ero presente al vergognoso fatto accaduto presso il "Bar" di Laveno e, insieme ad altre due persone eravamo esattamente seduti accanto al tavolino dove sono stati cacciati i due ragazzi. Sono altresì la persona che ha indicato la caduta dell’orologio durante il trambusto al signore che ha effettuato la presente segnalazione. Mi rendo pertanto disponibile, qualora le autorità competenti dovessero avviare un’indagine. Nella speranza di non dover mai più assistere a una vergogna simile».
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