La maestra è sempre malata, ma i certificati sono falsi
L'accusa: per coprire le continue assenze da scuola si scriveva le giustificazioni da sola. L'insegnante finita sotto processo ora rischia il posto
Una maestra delle scuole elementari di Morosolo, C.S., 45 anni, denunciava, carte alla mano, una salute molto cagionevole, e invece secondo la procura di Varese faceva solo la furba. Oggi è stata rinviata a giudizio per falso, perché a giudizio del pm Sabrina Ditaranto si era scritta da sola una manciata di certificati medici, per stare a casa da scuola, in cui si era attribuita varie patologie, falsificando la firma di un dottore che esiste davvero ma che ha disconosciuto quelle carte. Il virus era impalpabile: si parla di malattie quali l’ansia depressiva, senso di spossatezza e patologie genericamente incompatibili con il lavoro. E invece, secondo le accuse, di incompatibile con il lavoro c’era solo la voglia della maestra, che avrebbe portato avanti reiterate assenze almeno dall’anno 2004 e fino al 2009, anche se le vengono contestate solo quella dell’anno 2007 – 2008 (in cui rimase a casa per lungo tempo) e quelle di ottobre e dicembre del 2009. I certificati sono davvero tanti, una decina quelli ritenuti falsamente arrangiati, mentre gli altri sarebbero stati fatti da un dottore di un noto ospedale di Napoli, dirigente del reparto di neurologia, dove lavorava una stretta parente dell’indagata e che sono stati riconosciuti come validi dal punto di vista formale. La scuola (che fa parte dell’istituto comprensivo di Comerio) a un certo punto, ha deciso di prendere la situazione di petto e da queste continue assenze è nata un’indagine della procura di Varese, culminata oggi con il rinvio a giudizio, disposto dal gup Natalia Imarisio. Il processo inizierà il 6 maggio davanti al tribunale monocratico. La vicenda non finisce qua. Processo a parte, c’è in ballo anche un provvedimento disciplinare che potrebbe portare al licenziamento, dal quale è nata una causa finita davanti al giudice del lavoro. All’udienza la donna non c’era, ha allegato certificato medico: il pm ha però chiesto una verifica della veridicità.
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