La scuola torna in piazza, con poca convinzione
Soltanto duecento, tra insegnanti, studenti, personale tecnico e genitori hanno partecipato al corteo. I dimostranti ricevuti dalla giunta Fontana e dall'onorevole Marantelli
L’autunno caldo della scuola è alle spalle. L’inverno non si addice alla protesta che sorge dai banchi e dalle cattedre. Questo pomeriggio, lunedì 21 gennaio, alle 15 in piazza Repubblica a Varese si sono ritrovati in 200. Duecento rappresentanti delle diverse anime di questo mondo: professori, studenti, personale tecnico amministrativo, rappresentanti dei genitori.
Forse il freddo, spiega qualcuno, forse la minaccia di pioggia o il periodo di scrutini, fatto sta che la dimostrazione della scuola che resiste ha lasciato molti con l’amaro in bocca. Innanzitutto gli organizzatori, quel Coordinamento provinciale dei docenti che si è battuto per far capire il valore di un movimento di opinione e sperava in una dimostrazione massiccia del senso di stanchezza con cui si lavora oggi nelle classi. Delusi anche i ragazzi, pochissimi, che son arrivati in piazza: una sparuta rappresentanza dell’Einaudi, tre ragazzi del Manzoni, quattro del Crespi di Busto, tre dell’Isis Ponti di Gallarate, uno del liceo gallaratese, tre del Montale di Tradate, un paio del classico Cairoli.
Un dispiegamento di forze massiccio, tre camionette di poliziotti oltre a due macchine, una jeep e diverse vetture della polizia locale, ha accompagnato il corteo che si è comunque mosso dalla piazza per effettuare il percorso concordato: via Volta, piazza Monte Grappa, via Sacco, via XXV Aprile, piazza Libertà, via Monte Rosa, via Copelli e ritorno in piazza Repubblica.
"Giù le mani dalla scuola". "Non rassegniamoci e votiamo per la scuola": questi alcuni degli slogan urlati per lanciare il messaggio della "scuola che resiste".
Lungo il percorso, i manifestanti hanno fatto tappa in Comune dove si sono fermati chiedendo un incontro con le istituzioni. E la giunta, in riunione, ha fermato i lavori per ascoltare la delegazione formata da docenti e studenti. Davanti alle richieste del professor Stefano Alterini di assumersi impegni concreti per salvare l’istruzione da anni, ormai, massacrata e che poggia sul volontariato, il Sindaco Attilio Fontana ha avuto parole di comprensione: « Siamo sulla stessa barca. Da anni gli enti locali vedono ridursi le proprie entrate. Siamo arrivati al punto di non poter assicurare i servizi ai cittadini. Abbiamo provato a protestare come sindaci, abbiamo minacciato le dimissioni. Ma non è cambiato nulla. Noi ci assumeremmo volentieri la vostra protesta ma non riusciamo a ottenere nulla nemmeno per noi. Continuate a lottare. Finchè c’è vita….».
Dopo la sosta infruttuosa alla sede della Provincia, il corteo si è fermato sotto le finestre del Partito Democratico.Una scelta chiara e precisa perché studenti e professori scandivano slogan contro monti Berlusconi e Bersani identificandoli come responsabili dei tagli alla scuola pubblica. Richiamato dai giovani Daniele Marantelli non si è sottratto alle domande incalzanti. «Ho sempre difeso la scuola pubblica e la dimostrazione la potete vedere con l’università dell’Insubria nata sotto un governo di centro sinistra quando ministro era Berlinguer. Non nascondo che nella legge di stabilità sono stati fatti tagli a questo come ad altri settori sociali, ma la crisi è davvero difficile. Il nostro partito si impegna da sempre perché le nostre scuole siano di qualità e sappiamo bene come ci sia molto da fare per tornare ad essere un paese che esprime eccellenze come eravamo 50 anni fa». I ragazzi e i professori hanno continuato ad incalzare l’onorevole ritenuto comunque responsabile degli ultimi tagli.
L’insoddisfazione di fondo rimane e il risultato del corteo lascia anche un senso di frustrazione. Ma chi protestava oggi non si dà per vinto: « Ora dovremo valutare il da farsi. Ma non ci rassegniamo. È questo il momento di alzare la voce e farci valere».
La protesta, dunque, va avanti, dritta dritta verso la scadenza elettorale.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
NucciaSiluri su Omicidio di Lidia Macchi, 38 anni senza un colpevole
Felice su Giovanni Borghi si rivolta nella tomba: il messaggio della Befana e il futuro incerto di Cassinetta
lenny54 su Sesto Calende insicura? Botta e risposta tra Fratelli d'Italia e il sindaco Giordani
Clara Fiore su 2024 da record, l'Ospedale del Ponte è tra i primi quattro centri lombardi per numero di accessi
gokusayan123 su Rissa al bar a Saronno, il Questore dispone la chiusura del locale per 30 giorni
feimoncb su Poste centrali di Busto Arsizio: ecco come chiudere l'anno perdendo un cliente
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.