Le bici “invadono” la città per chiedere più sicurezza
A un mese dalla morte di Laura Bonizzi, investita sulle strisce pedonali in via Noè, centocinquanta pedalatori rispondono all'appello della "critical mass" per rivendicare il diritto a muoversi in sicurezza sulle strade
Centocinquanta pedalatori insieme nelle vie di Gallarate, per chiedere sicurezza sulle strade per gli "utenti deboli", i ciclisti e i pedoni: a distanza di un mese dalla morte di Laura Bonizzi in via Carlo Noè, tanti gallaratesi (e non solo) hanno risposto all’appello della "critical mass", nonostante la giornata fredda e la leggera pioggia del primo mattino. «La critical mass è un raduno spontaneo di ciclisti per dire che ci siamo anche noi sulle strade e abbiamo il diritto di passare, noi ciclisti e anche i pedoni» spiega Dario Bernacchi, figlio di Laura. La "critical mass per Laura" è partita proprio da via Carlo Noè, la strada dove è avvenuto l’incidente: «Vogliamo sensibilibilizzare l’opinione pubblica, perché a Gallarate le piste ciclabili sono indecenti. Qui in via Carlo Noè il passaggio pedonale non è attrezzato, la pista ciclabile finisce proprio sull’attraversamento non attrezzato. Forse se le cose fossero state diverse, forse non sarebbe successo».
Il raduno ha attirato davvero molte persone: parenti e amici di Laura, gente che usa la bici nella vita quotidiana (da Gallarate, ma anche da Cassano, Cardano al Campo, Busto Arsizio), residenti della zona intorno a via Noè, ciclisti in bici da corsa e qualche pedalatore urbano venuto fin da Milano, dove il movimento "#salvaiciclisti" è particolarmente vivace. In questo senso, a Gallarate si è vista la prima manifestazione di rivendicazione dei ciclisti, un movimento in crescita nelle grandi città italiane, man mano che aumenta l’uso della due ruote in città: una rivendicazione, tra l’altro, che riguarda una città che ha anche formalmente aderito alla campagna #salvaiciclisti (tra i pedalatori, anche alcuni esponenti della maggioranza che governa la città). Amici e familiari di Laura stanno anche raccogliendo firme (da qualche giorno) per chiedere un intervento deciso per la sicurezza di pedoni e ciclisti.
Il corteo di biciclette ha percorso via Carlo Noè, poi il Sempione, via Roma, la via Postcastello, passando in piazza Libertà e rientrando verso i Ronchi. In alcuni punti il "serpentone" delle bici ha bloccato per qualche minuto la circolazione delle auto, in particolare in piazza Risorgimento, la piazza trasformata in megarotonda che costituisce uno dei punti più rischiosi della viabilità di Gallarate per pedoni e ciclisti. La pedalata si è poi chiusa proprio in via Carlo Noè, stradone a doppia carreggiata con pochi tratti di piste ciclabili, in gran parte discontinui: è qui – tra passaggi pedonali e rotonde – che negli ultimi dieci anni pedoni e ciclisti hanno pagato il prezzo più alto, con diversi morti (almeno tre, di cui uno alla rotonda con Largo Verotti di Pianella) e feriti gravi.
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