Lotta al razzismo negli stadi: “Se necessario fermare le partite”

Lo ha affermato il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete nell’incontro svoltosi al Viminale. I fatti partiti dalla amichevole Pro Patria - Milan del 3 gennaio scorso

abete giancarloRafforzare la misura dei Daspo e, se necessario, fermare le partite per cacciare i razzisti dagli stadi: è questo il punto fermo della Federcalcio, espresso dal presidente Giancarlo Abete nell’incontro che si è svolto ieri pomeriggio, 8 gennaio, al Viminale con il capo della Polizia Antonio Manganelli e con i massimi dirigenti del Ministero dell’Interno, incontro sollecitato dallo stesso numero uno della Figc dopo l’episodio dei cori razzisti intonati da alcuni tifosi della Pro Patria nei confronti dei giocatori del Milan. “Se c’è la necessita di sospendere temporaneamente o definitivamente una partita – ha osservato Abete al termine dell’incontro – bisogna farlo tranquillamente per contrastare nel miglior modo possibile il razzismo. Il problema non sono i calendari o i possibili recuperi delle gare, ma l’allontanamento dei razzisti dagli stadi perchè inquinano la convivenza civile di un evento sportivo”.
boatengNel caso in cui il funzionario responsabile dell’ordine pubblico dello stadio dovesse ritenere opportuno la sospensione temporanea o definitiva di una partita, come già previsto dal regolamento, la Figc si schiererà al suo fianco poichè la posta in gioco è troppo alta per non agire con fermezza. Inoltre Abete si è detto favorevole all’aumento del numero e della durata dei Daspo (divieto di accesso alle manifestazioni sportive), ora fissata al massimo in cinque anni, con l’auspicio di un maggiore coordinamento tra giocatori, arbitri e funzionari dell’ordine pubblico, ai quali spetta la titolarità della sicurezza all’interno dello stadio.
“Da parte del mondo sportivo- ha continuato Abete – c’è il forte auspicio che l’attività di allontanamento dagli stadi di queste persone si rafforzi con un aumento dei Daspo e quindi con una capacità di espellere quelli che non hanno titolo a stare all’interno di un impianto sportivo”.
All’incontro che si è svolto al Viminale erano presenti per la Figc, oltre al presidente Abete) che ha colto l’occasione per ringraziare il Capo della Polizia e tutte le Forze dell’Ordine per l’impegno e il grande contributo che offrono al mondo del calcio), i due vice presidenti Macalli e Albertini (il vice presidente Tavecchio era assente per impegni all’estero) e il direttore generale Valentini, mentre al fianco di Manganelli c’erano il presidente dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive Ciullo, il vice Massucci, i dirigenti del Ministero Calabria, Iannelli e Giobbi.

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Pubblicato il 09 Gennaio 2013
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