Mercato di Luino “Piuttosto riassegnateci, ma non fateci morire”
Anche gli ambulanti aderenti a Confesercenti sono sul piede di guerra contro le ultime decisioni del comune di Luino nei confronti del pluricentenario mercato della cittadina
Anche gli ambulanti aderenti a Confesercenti sono sul piede di guerra contro le ultime decisioni del comune di Luino nei confronti del pluricentenario mercato della cittadina. Il mitico mercato del mercoledì, noto fin dal ‘400 e protagonista dei romanzi di Piero Chiara, fonte di arrivi a migliaia di persone dalla sponda svizzera del lago Maggiore e da tutta Europa, è infatti oggetto di “smembramento” da parte dell’Amministrazione: entro alcune settimane oltre 40 dei 380 banchi verranno spostati in una zona dismessa di fianco alla stazione.
I primi a contestarne pubblicamente le decisioni, progetto alternativo alla mano, sono stati i rappresentanti di Fiva Confcommercio. Ma la protesta risuona anche dalla parte delle altre confederazioni di ambulanti: a parlare, oggi, è Franco Aresi, rappresentante di Anva Confesercenti: «Cosa chiediamo? – si domanda Aresi – Chiediamo che prima di collocare i banchi nei nuovi spazi, e quindi farli morire, l’amministrazione pensi a qualunque cosa possa essere alternativa: sennò, la loro scelta significa semplicemente far chiudere le nostre imprese»
A questo proposito i commercianti di Anva hanno fatto la proposta «Di riassegnare tutti i posti del mercato per dare ai banchi piu anziani la possibilità di scegliere la collocazione. Non fa piacere a nessuno, ma è sempre meglio che morire in un luogo del mercato diverso e magari neanche contiguo alle vie principali. La posizione è importante, e ci sono alcuni banchi la cui prima traccia amministrativa della loro esistenza è datata intorno al 1920: se vengono spostati “in Quinta” (il luogo alternativo proposto dal comune, ndr) è come dirgli di chiudere. Prima di mettere le mani sulle posizioni del mercato, che almeno ci ascoltino e ci permettano di accordarci diversamente sui posti da occupare».
Sulla proposta dei loro colleghi commercianti la posizione invece è di apertura: «Lo sforzo dei colleghi della Fiva è apprezzabile: anche se per quel che ci risulta però il Comune si è limitato ad ascoltarli, senza dare rassicurazioni sulla volontà di garantire la sicurezza in una ipotesi di via parzialmente aperta al traffico. Una cosa che invece noi vogliamo conoscere»
L’accusato principale è quindi il comune, e la sue mancate scelte strategiche per favorire quella che è considerata un’istituzione della città nonchè una importante risorsa, turistica ed economica: «Di scelte per la città l’amministrazione ne poteva fare una marea: e infatti, per esempio, ha realizzato un importante lungolago più adatto ai turisti. Ora è largo, con molto prato non calpestabile e piante: elementi che ci impediscono di metterci sul lungolago, quando avrebbero potuto essere pensate per far convivere la passeggiata e il mercato».
L’impressione è che, “per favorire i luinesi” si finisca per depontenziare una delle principali fonti di fama – e di entrate amministrative e commerciali – dalla cittadina: «Qui non stiamo parlando di un mercato qualunque, ma forse dell’unico mercato in Italia con treno e pullman settimanali annessi, del secondo mercato italiano per importanza e uno dei pochi noti in tutta Europa – chiosa, concludendo, il direttore di Confesercenti Gianni Lucchina – Così noi più che proporre soluzioni, poniamo la questione politica: quello che viene fatto vuole, senza dirlo, ridimensionare drasticamente un mercato pluricentenario? Perchè è questo che succederà, se si mettono in pratica queste scelte»
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