Ospedale Del Ponte, alla politica chiediamo saggezza e realismo
Se oggi ci sono problemi la responsabilità in parte è di chi ci rappresenta nelle istituzioni. Siamo nella stagione del voto, quella delle promesse e della palle distribuite a migliaia
Da Giuseppe Adamoli, tramite il blog VaresePolitica, sono in arrivo notizie e valutazioni sul problema del nuovo polo materno infantile al Del Ponte che ha visto riaccendersi la guerriglia tra comitati pro e contro un progetto già avviato. Adamoli è un politico competente e credibile, il territorio gli deve la realizzazione del nuovo monoblocco del “Circolo" con uno stanziamento regionale “soffiato“ ai comaschi, correttamente, in sede decisionale. Abbiamo dunque a disposizione un’altra voce autorevole in un dibattito che su Varesenews l’altro ieri per un servizio cardiologico ha visto lo scontro tra un’autorità in campo medico e la direzione dell’azienda ospedaliera. Dire che si stiano mettendo male le cose è poco soprattutto ricordando il giorno in cui, c’erano i medici dei due ospedali cittadini e i giornalisti, da Carlo Lucchina, allora direttore generale dell’azienda, in una affollata riunione a Villa Tamagno fu annunciato il progetto del nuovo polo materno infantile. Fu un momento storico perché vide condivisione generale se non entusiasmo. Anche la città colse questa atmosfera, scattò ancora una volta la molla di coloro che sentivano la necessità di una attenzione maggiore alle necessità del mondo dell’infanzia. Una sensibilità che era diventata cultura e che era già sviluppata anche in campo medico grazie al professor Bono per la sua urologia pediatrica- a Varese arrivavano chirurghi che erano il top in Europa- e Sandro Burdo che ha ridato l’udito a migliaia di bimbi italiani, per arrivare ai giorni nostri che vedono in azione équipe di altissimo valore. Abbiamo grande tradizione per la squadra medica ma nel campo delle iniziative private siamo a vertici assoluti grazie a famiglie, fondazioni, volontariato che hanno operato per i bimbi anche lontano da Varese.
Per ricordare Maria Letizia Verga a Monza la tenacia di papà Giovanni e di un gruppo di medici ha visto la realizzazione di progetti multimilionari per la lotta alla leucemia infantile, altre famiglie come le Verri e la Ascoli, sono l’orgoglio di chi si occupa di solidarietà per i piccoli ammalati. Insomma siamo una bella comunità grazie a diversi personaggi eppure troviamo il modo di azzuffarci quando dovremmo trovare un punto di incontro per continuare lo splendido cammino nel mondo dell’amore per il prossimo, un mondo fatto di piccole creature contro le quali la sorte è matrigna e può essere sconfitta con le cure e la prevenzione. Di questi tempi prendersela con i partiti non è una moda ma, alla luce delle loro imprese, un dovere. Ai partiti, alla politica allora abbiamo il diritto di chiedere un intervento nel segno della saggezza e del realismo per quanto riguarda presente e futuro del polo materno infantile del Del Ponte. Se oggi ci sono problemi la responsabilità in parte è di chi ci rappresenta, a qualsiasi titolo, nelle istituzioni. Siamo nella stagione del voto, quella delle promesse e della palle distribuite a migliaia, ma l‘impasse del Del Ponte è una vicenda di casa e se in proposito, con gli impegni non mantenuti, saremo stati presi in giro allora braccheremo i bugiardi e i pallonari. Non è una minaccia, è una promessa.
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