Passaggio a livello di Abbiate, chiusura tra le polemiche
Ferrovie Nord comunica la chiusura delle barriere entro il 2014: al Comune la sistemazione viabilistica non piace “ma non possiamo fare più nulla”. Affondo del Movimento 5 stelle
Il passaggio a livello di Abbiate Guazzone sarà chiuso entro il 2014 e i lavori sono ora in fase di appalto. A garantirlo è direttamente il presidente di Ferrovie Nord, Carlo Malugani, ma per la chiusura dell’attraversamento ferroviario scoppia la polemica: il progetto approvato tra Ferrovie Nord e Regione Lombardia prevede infatti, con un intervento di circa 4 milioni di euro, la sistemazione viabilistica di Abbiate Guazzone, frazione di Tradate che rischia di essere tagliata in due da questo intervento.
Nella sistemazione viabilistica è previsto infatti la realizzazione di un sottopassaggio ciclopedonale e dell’ampliamento del sottopassaggio di via Marone, con tanto di rifacimento della strada di accesso. Rifacimento il cui tracciato però andrebbe a impattare su garage sotterranei di alcune abitazioni della zona. I privati hanno richiesto a Ferrovie Nord di rivedere il tracciato o di trovare altra soluzione, ma della trattativa tra privati non si sa nulla, e a riguardo Malugani risponde che «il progetto ha sviluppato il tracciato precedentemente individuato e previsto dal PRG Comunale, dando priorità alla chiusura del passaggio a livello di via Veneto, ad Abbiate Guazzone, in considerazione dell’interferenza con le banchine di stazione e dell’urgenza di dotare anche questo impianto del sottopassaggio di stazione».
A questo si aggiunge che non è prevista l’attuazione di una strada di collegamento tra il centro di Abbiate (via Vittorio Veneto) e la nuova via Marone prevista nel progetto. Per raggiungere il sottopasso dal centro si deve fare un lungo giro intorno alla chiesa parrocchiale.
Situazione viabilistica di cui l’attuazione amministrazione comunale di Tradate non è soddisfatta, tanto da aver sentito anche il parere di un avvocato che ha però sconsigliato il ricorso. «Il progetto della chiusura del sottopasso e della conseguente risistemazione viabilistica di Abbiate non è purtroppo una novità degli ultimi mesi, le prime tavolo di progetto sono infatti state depositate in comune nell’anno 2010 – spiega Alice Bernardoni, assessore all’urbanistica -. Il progetto di FNM non è stato approvato dal consiglio comunale tradatese in quanto frutto di un accordo di programma tra Ferrovie Nord e Regione Lombardia in ottemperanza alla normativa sulla sicurezza che comporta un adeguamento della rete ferroviaria e quindi la chiusura dei passaggi a livello. La precedente amministrazione si è concentrata sulla parte di progetto relativa al passaggio a livello presso la stazione di Abbiate Guazzone, luogo in cui dovrà sorgere il sottopasso. L’ultimo consiglio comunale dell’amministrazione Candiani nell’aprile 2012 ha infatti approvato all’unanimità una variante urbanistica nell’area al fine di dar corso al progetto e non perdere il finanziamento europeo per le opere».
Su questa sistemazione esiste però un problema: «Il progetto però comprendeva anche la sistemazione stradale da via Fiume a via Virgilio Marone, area in cui il progetto di FNM non è conforme al decaduto PRG e per cui non è mai stata effettuata procedura di variante urbanistica. In quest’area infatti il progetto della strada intercetta due garages che verranno espropriati e abbattutti. Gli espropri per la realizzazione della strada sono però previsti da tempo, certo non era prevista la demolizione dei garages. La prima comunicazione di FNM ai cittadini per le eventuali osservazioni circa gli espropri è arrivata in Comune nel mese di maggio e prevedeva l’affissione all’albo pretorio del provvedimento dall’8 di maggio all’8 di giugno (data antecedente l’insediamento della nuova giunta), periodo utile per eventuali osservazioni che però purtroppo non ci sono state. A seguito di tale periodo il progetto è passato in fase esecutiva. L’attuale amministrazione, vista la situazione, sta supportando i cittadini perché a questi venga corrisposto adeguato risarcimento per le proprietà espropriate, non perché "poco coraggiosa" o timorosa ma perché il periodo utile per apportare sostanziali modifiche al progetto da parte dell’Amministrazione è scaduto ad aprile 2012».
Sembra quindi non ci sia nulla da fare per modificare questo progetto. Ecco quindi l’accusa del Movimento 5 Stelle: «Il progetto sembra essere figlio di padre ignoto. Nessuno ne sapeva niente, non v’è consigliere di maggioranza o di opposizione della passata amministrazione comunale che non dichiari la propria completa estraneità ai fatti avvenuti, ciascuno di loro riesce a trovare un buon motivo per non aver sollevato per tempo il problema, per non aver opposto obiezione, per non aver opportunamente informato e sensibilizzato la cittadinanza, affinché si potesse agire entro i termini e nelle modalità previste dalla legge, nei confronti della Regione e degli enti coinvolti, aumentando esponenzialmente le possibilità di intervento a favore dell’interesse dei cittadini abbiatesi e tradatesi».
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