“Abbiamo agito sempre e solo per il bene della città”

L’ex sindaco Stefano Candiani rivendica il suo operato dopo la delibera della Corte dei Conti che definisce irregolare la compravendita della biblioteca nel 2010

«Abbiamo agito sempre e solo per il bene della città, nei limite delle leggi che erano in vigore in quel periodo». L’ex sindaco Stefano Candiani (Lega Nord), oggi consigliere comunale di minoranza, commenta la delibera della Corte dei conti che critica duramente le operazioni del 2010 che portarono il comune a rispettare il patto di stabilità, grazie alla vendita della biblioteca Frera e di Villa Truffini alla Seprio Servizi, società partecipato dal Comune stesso. «La cosa che mi lascia molta perplessità e amarezza è lo scaricare le responsabilità: la gente sembra più interessata a dare giudizi senza guardare al contenuto. Non si cerca di approfondire il tema ma di scaricare ad altri le responsabilità. Deve essere evidente a tutti che qualsiasi atto non nasce da una singola persona ma negli anni è stato oggetto di condivisione e approfondimenti che hanno portano alla completezza di un atto reale. Mi lascia molto perplesso sentire commenti che scantonano le responsabilità, è segno di pochezza della politica».

Candiani vuole spiegare anche la propria posizione: «Ma qui qualcuno pensa che qualcun altro abbia rubato dei soldi? Viene tutto gestito con una tale ferocia che mi lascia perplesso. Siamo al di là del bene e del male. Rivendico quello che ho fatto come amministratore, di aver lottato per il bene della città, per fare opere pubbliche come strade, fogne, la biblioteca, la piscina. Tutto quello che è stato fatto, lo abbiamo fatto per il bene della città. Abbiamo ritenuto di pagare i fornitori, uscendo dal patto e quella scelta la reputo ancora una buona scelta. Questa delibera della Corte dei conti non è una sentenza divina: viene eccepito che il comune possa aver ricevuto un danno per l’estinzione dei mutui, nello stesso anno il governo incentivava a estinguere i mutui e ridurre l’indebitamento degli enti. Non sono atti fatti inventandosi le carte, ma basandosi su disposizioni di legge allora in vigore».

L’ex sindaco critica anche la scelta di affrontare la situazione con una comunicazione in consiglio comunale, in programma sabato mattina: «Mi sembra scorretto porre all’ordine del giorno la questione inserendola tra le comunicazioni del sindaco: un argomento così delicato che non potrà essere approfondito con un dibattito. Do la mia disponibilità per aspetti che interessano la buona gestione dell’amministrazione, ma se riceverò ancora la padella in faccia sarà segno che questa è un’amministrazione di parte che si fa propaganda politica. Questo non farà il bene del paese».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Febbraio 2013
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