Accordo sui conti: il ministro svizzero smonta la “promessa” di Berlusconi
Per la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf è difficile pensare ad un'entrata in vigore dell'intesa prima del 2015. Per l'ex premier quei fondi potrebbero coprire la restituzione dell'Imu
«Anche nel caso di una ratifica degli accordi entro quest’anno, è difficile prevedere la loro entrata in vigore prima del primo gennaio 2015». Lo ha precisato oggi la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf in una risposta alla lettera della deputata Ada Marra in merito alle trattative in materia fiscale in corso tra Italia e Svizzera. Un chiarimento che in un certo senso contraddice anche quanto dichiarato in campagna elettorale da Silvio Berlusconi. Secondo l’ex premier infatti, la copertura finanziaria per un’eventuale restituzione dell’Imu sarebbe da ricercare proprio nei fondi che la Svizzera verserebbe all’Italia a seguito di quanto previsto dagli accordi in materia di tassazione dei capitali detenuti all’estero. Il ministro delle finanze svizzero ha ricordato inoltre che tra Italia e Svizzera solo di recente è stato riattivato un dialogo, dopo l’interruzione del precedente governo Berlusconi.
«Le parti – scrive la consigliera federale – hanno manifestato la volontà di trattare parallelamente cinque temi prioritari, tra i quali la regolarizzazione degli averi dei residenti italiani in Svizzera oltre all’imposizione alla fonte delle entrate future sui capitali e la revisione della convenzione bilaterale di doppia imposizione del 1976. Il 29 agosto 2012 il Consiglio federale ha adottato il mandato relativo ai negoziati in materia fiscale e finanziaria con l’Italia». Alcuni negoziati avvenuti in seguito «hanno permesso di realizzare progressi in vari dossier. I rispettivi presidenti hanno espresso la volontà di portare a termine i negoziati nelle migliori condizioni possibili. Tuttavia – prosegue – a causa delle elezioni in Italia e dell’incertezza sulla composizione del nuovo governo, è attualmente difficile fare previsioni sulla data di conclusione dei negoziati».
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