Alfieri al traguardo, 141 comuni visitati: “La sanità é pubblica”

Il candidato del Pd era oggi dall'ospedale Del Ponte. Chiederà una riforma del sistema che avvantaggia i privati: "Così il rischio di impresa lo pagano i cittadini"

Alessandro Alfieri ha concluso, questa mattina, il suo giro della provincia, 141 tappe, una per ogni comune. In realtà manca un comune, ovvero Gemonio, scelto per ultimo non a caso: «Sarà l’avviso di sfratto per la Lega» osserva con durezza il candidato al consiglio regionale, che proprio con i maroniani ha un po’ polemizzato ultimamente. Il tema però a cui Alfieri ha voluto dedicare la sua giornata varesina (era infatti al Del Ponte per parlare con i vertici ospedalieri) è la sanità. «Il Del Ponte è l’ultimo ospedale visitato in questo giro della provincia, in cui abbiamo toccato tutte le strutture sanitarie. Ne è uscito un ritratto in chiaroscuro – fa notare il candidato del Pd – dove accanto ad alcune eccellenze, convivono situazioni problematiche, spesso dovute al taglio delle risorse su partite importanti quali l’assistenza domiciliare, quella agli anziani e ai disabili. Lo voglio dire con chiarezza, il sistema formigoniano dei voucher, cioè dei soldi dati in mano ai cittadini per scegliere la cura da soli nel mercato della sanità, non ci va bene. I servizi offerti dalle strutture del territorio, i comuni, il terzo settore, il volontariato, vanno assolutamente preservati. E’ una rete preziosa che orienta e aiuta i malati e le famiglie».


Rafforzare la sanità pubblica

 

Alfieri ha idee di riforma della sanità privata. «La legge 31 ha aperto in maniera esagerata ai privati – continua il consigliere regionale del Pd – bisogna investire sul pubblico, che é stato depauperato a favore del privato. E’ sbagliata la linea secondo cui al privato vengono lasciati solo i settori più redditizi. Bisogna invece chiedere ai privati di partecipare insieme al pubblico anche ai doveri della politica sanitaria, come la riduzione dei costi. I posti letto negli ospedali pubblici stanno scendendo per contenere i costi, la stessa logica deve essere applicata anche agli altri. E poi, il privato ci aiuti a mantenere in equilibrio il sistema, andando anche nelle zone montane. Un esempio potrebbe essere quello di Cuasso al monte, magari in cambio di uno sconto sulla diminuzione dei posti letto finanziati dalla regione. E’ fondamentale che vi sia questo riequilibrio, perché è troppo facile, per le cliniche private, assumersi il rischio di impresa con i soldi pubblici».

(nella foto, Callisto Bravi dg azienda ospedaliera, Alfieri, Massimo Agosti primario di neonatologia a Varese)

Infine, Alfieri ha spiegato la sua posizione sull’ospedale Del Ponte di Varese, dove dovrebbe sorgere l’ospedale del bambino, centro di eccellenza a livello regionale, che tuttavia secondo alcuni potrebbe rimanere a metà strada per la mancanza di fondi. «Chi mi accusa di aver votato sì in consiglio comunale non ricorda che è la regione ad avere la competenza in materia – sostiene Alfieri – il consiglio fu solo chiamato a ratificare un’opinione. Io dico sì al centro di eccellenza pediatrico, noi siamo favorevoli e questo va detto nettamente. Ma sulla collocazione fisica di questo centro la discussione è in corso. La mia idea è: ricordiamoci che il nuovo polo pediatrico a Varese implicherà un ridisegno delle pediatrie a livello provinciale e anche comasco probabilmente, ma soprattutto è l’assessorato alla sanità che ha i numeri e ci deve dire se, a livello di costi, sarà più vantaggioso accorpare tutto nel monoblocco, oppure se le eventuali penali del blocco dei lavori al del Ponte renderanno troppo oneroso fermare la costruzione della struttura separata».

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Pubblicato il 20 Febbraio 2013
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