Alfieri: “La sfida questa volta è governare la Lombardia”
Il consigliere del PD ricandidato in Regione ha aperto la campagna elettorale con il collega Pippo Civati. Le parole d'ordine: lavoro, sanità, scuola, sociale. Forte l'attacco alla Lega Nord
"L’augurio è di poter affrontare insieme un altro tratto di strada con l’ambizione di vincere in Lombardia". Davanti a una sala piena Alessandro Alfieri, consigliere regionale uscente e candidato nuovamente con il PD, ha lanciato la sua sfida: "stavolta giochiamo per governare". I democratici non si nascondono la storicità di questo momento – mai nelle quattro tornate precedenti avevano pensato di poter vincere contro Formigoni, Pdl e Lega -, ma stavolta l’esito (ancora molto incerto) potrebbe essere ben diverso.
Non è certo una giornata facile per il PD e per Alfieri, raggiunto due giorni fa da un avviso l’invito a comparire nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi ai consiglieri regionali. Nella sua stessa condizione, oltre ad altre 20 persone, anche il collega Pippo Civati presente oggi al De Filippi. "Siamo due impresentabili temporanemente – esordisce con la solita ironia Civati -, ma per poco per fortuna: martedí andremo a spiegare tutto ai magistrati. E da settimana prossima finalmente in campagna elettorale potremo parlare di questioni più serie". Anche Alfieri non schiva il tema. "Non ho mai scomodato una presunta superiorità morale: chi ha sbagliato si assumerà le sue responsabilità, ma chiedo che chi ha fatto politica spendendosi sul territorio, come noi, possa andare in giro a testa alta".
Archiaviata la spiegazione doverosa, sono due i temi a farla da padrone in questo pomeriggio e probabilmente anche nelle prossime settimane: l’attacco alla Lega Nord e i progetti del PD con Umberto Ambrosoli in Regione. "Dobbiamo ricordare e parlare delle bugie delle Lega – attacca Alfieri -. No grazie caro Maroni, l’idea del padroni in casa nostra abbiamo giá visto come va a finire. No, grazie, al 75% delle tasse in Lombardia: prima spiegaci perché fra 2008 e 2012 con il PDL hai tagliato 12 miliardi alla Lombardia. Dobbiamo chiamarli alle loro responsabilità, come i tagli alle autonomie locali contrapposti alla difesa dei privilegi. In Regione la Lega ha addirittura bocciato il nostro emendamento per far partire da subito il taglio dei vitalizi".
E per la Lombardia il candidato del Pd spiega la sua ricetta. "Prima di tutto il lavoro – spiega -, con laproposta del reddito minimo di autonomia, più investimenti sulle politiche attive del lavoro e la conciliazione dei tempi. La sanità: più trasparenza e controllo e un riequilibrio del rapporto fra privato e pubblico. C’è il tema della continuità della cura: la Asl deve tornare a fare il suo lavoro sul territorio che invece é rimasto sguarnito". Alfieri ricorda poi la proposta dei ticket già presentata dal suo partito in Regione. "Serve un sistema più equo: chi ha di più paghi di più, chi ha di meno paghi di meno". E poi "la scuola con il diritto allo studio: i pochi soldi che ci sono investiamoli prima di tutto sul trasporto dei bambini e ragazzi disabili, per le scuole materne paritarie e per l’integrazione: oggi i bambini hanno hanno gli stessi sogni, ma non gli stessi diritti". Infine il sociale, con tutte le difficoltà che anche i comuni del varesotto vivono. "Basta con la monetizzazione dei bisogni secondo il sistema di Formigoni e della Lega. Così si smantella la rete di protezione sociale preziosa, fatta dal volontariato, dai comuni, dal terzo settore, dai sindacati. É a loro che dobbiamo dare la forza di poter rispondere ai bisogni dei cittadini".
Il PD insomma punta a due vittorie: nel Paese e in Lombardia. "Il nostro messaggio é un’Italia più giusta – spiega Civati -: riforma coraggiose, ma senza colpire nessuno; nessuna tifoseria perché le cose sono un filino piú complesse e noi non dobbiamo aver paura di interpretarle; riforma degli ammortizzatori sociali per i giovani; Imu piú progressiva e sul territorio. Dobbiamo scommettere di più sul futuro e pensare giá alla campagna elettorale del 2018. Togliamoci l’aria da sfigati, non guardiamo ai sondaggi e facciamo in modo che ciascuno di noi sia protagonista".
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