Andreazza: “Chiunque verrà eletto dovrà fare i conti con gli artigiani”
Il candidato del Patto civico per Ambrosoli si rivolge al direttore degli artigiani chiedendo di "diventare protagonisti di un processo di rigenerazione culturale, metodologica e programmatoria"
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ho letto il vostro appello e le vostre proposte per rimettere in moto la nostra economia. Non posso che condividerle. L’attuale situazione dimostra che le imposizioni formulate dai vari governi hanno portato il “Sistema dell’Impresa Diffusa” ad un livello di marginalizzazione e sfruttamento tale, da relegare il mondo dell’artigianato ad un ruolo di servo della gleba di un apparato improduttivo e parassitario che si nutre di burocrazia.
La tua analisi caro Colombo, a mio avviso, parte da un presupposto che rischia di vanificare qualsiasi tentativo di rimettere in sesto il sistema, anche il più sofisticato e puntuale, per poter fare libera impresa: sembra che abbiate deciso di mettervi dalla parte degli spettatori giudicanti, oltre che paganti, in attesa che “la politica” metta in scena il suo copione.
E’ comprensibile il livello di disillusione ed assoluta diffidenza su quanto vi viene recapitato da ogni parte politica, circa la volontà di considerare il lavoro come la madre di tutti i problemi, ma che soprattutto i latori di queste promesse siano poi effettivamente in grado di risolverli.
Soprattutto nell’ambito regionale, quanto mai strategico nelle politiche di sviluppo, ritengo che non possiate e non dobbiate stare seduti ad attendere, anzi siate nella condizione di pretendere che, soprattutto nella Provincia di Varese, venga incentivato un modello di Governance Economica Locale attraverso il quale voi Rappresentati del mondo produttivo, nel ruolo di protagonisti, possiate spingere la politica a valorizzare e sostenere il tessuto diffuso di impresa locale, anche nelle sue più evolute ed innovative espressioni.
Accanto a questa rivoluzione è importante convincere il Sistema delle Istituzioni (Camere di Commercio, Università, Centri di Ricerca Enti Locali ecc.), a Fare Rete tra loro e ad interfacciarsi costantemente con la vostra Governance. Questa soluzione non potrà che liberare nuove energie che permetteranno di costruire e sviluppare progetti in ambiti strategici per il territorio rivolti all’innovazione, all’internazionalizzazione, alla formazione, all’aggregazione, alla valorizzazione dei talenti dei mestieri manifatturieri, alle politiche di credito per i CONFIDI ecc.
Prendendo spunto da altre positive esperienze su altri territori, ritengo sia importante utilizzare, anche in Provincia di Varese e in modo più incisivo e pragmatico lo strumento della concertazione con le Parti Sociali che rappresentano il mondo dei lavoratori dipendenti. Spronando quest’ultime ad abbandonare quello strano posizionamento che li vede da un lato a difesa degli interessi dei più deboli e dall’altro a braccetto dei potenti (Lega Coop, CdO, élite industriale e dei costruttori), ma raramente accanto a chi produce il “lavoro vero” e cioè il mondo dell’artigianato e delle piccole e medie imprese.
Certamente la diffidenza e la concorrenza tra i vari attori della Rappresentanza delle imprese e dei lavoratori deve necessariamente essere ripensata rispetto alla gravità del momento: diventa prioritario ed improrogabile la necessità di favorire la costruzione di modelli di nuova coesione sociale ed economica abbandonando egoismi o presunte posizioni di primattori. La scintilla che mette in moto lo scatto d’orgoglio del mondo che lavora della nostra provincia non può che essere prodotta dalla tua Associazione. Di ciò, caro Direttore e cari Artigiani, ve ne dovete far carico, non solo per mero spirito di servizio e di sacrificio ma con il temperamento e l’orgoglio che la vostra storia di uomini e di Organizzazione è lì a dimostrare.
E’ necessario lanciare il cuore oltre l’ostacolo, abbandonare i tatticismi e diventare protagonisti di un processo di rigenerazione culturale, metodologica e programmatoria che abbandoni i retaggi clientelari di vent’anni di improduttivo ed allegorico governo provinciale. In poche parole dovete “Occuparvene”.
L’Associazione Artigiani della Provincia di Varese per credibilità, solidità organizzativa ed economica, penetrazione nel territorio e visione di sistema è tra le prime in Italia a livello assoluto. Da qui ne discende che compete a voi il compito di essere il capofila per trainare il sistema del varesotto fuori dalle acque paludose nelle quali si è cacciato, ognuno per i propri ambiti con le rispettive peculiarità e responsabilità.
Chiunque venisse eletto dovrà fare i conti con voi per promuovere negli ambiti decisionali quanto il territorio richiede. In questo modo sarete in grado anche di misurare la capacità della classe politica sia essa di maggioranza sia essa di opposizione.
Non mi resta che dirvi coraggio Colombo, avanti Artigiani, ce la possiamo fare, purché nessuno vada da solo per la sua strada o, peggio ancora, se ne stia fermo.
Valter Andreazza
Lista Patto Civico con Ambrosoli
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