Castori: “Il pareggio ci stava bene”

BRESSAN 6,5 – È il primo a testare la potenza di fuoco del Verona ma regge bene l’urto con un paio di interventi imporanti. Sul retropassaggio di Troest poteva evitare i rischi, anche se la decisione dell’arbitro pare fiscale.

PUCINO 7 – Prende bene le misure dello stadio che potrebbe essere il suo dalla prossima stagione (in maglia Chievo): puntuale nelle chiusure, preciso negli uno contro uno, dalle sue parti non si passa. Infilato da Rivas nell’azione del 2-0, ma in una situazione comunque di ripiegamento.

TROEST 7 – All’andata Cacia ne fece tre, questa volta non tocca palla perché il gigante danese è tornato quello dello scorso campionato. Di fisico, di potenza, di cuore, la palla quando arriva dalle parti del bomber veronese viene sempre respinta da Magnus.

REA 6 – Meno appariscente del compagno di reparto, tiene bene la posizione; su di lui pesa però forse la rete di Moras: con Corti (che però era sul palo) è il più vicino al veronese che indisturbato sigla il gol dell’1-0.

FRANCO 6 – A conferma che i problemi del Varese non nascono dalla difesa, chiudiamo con il terzino sinistro che concede qualcosa a Carrozza ma senza affondare. Perde purtroppo però il duello aereo con Cacciatore in occasione del vantaggio gialloblu. Non spinge, come pure Pucino, ma non ce ne sono le condizioni. 

FERREIRA P. 5,5 – Nel primo tempo il Verona spinge su ambedue le fasce e il brasiliano, pur con la sua esperienza, si schiaccia spesso verso la difesa. Nella ripresa cresce per quantità di palloni giocati ma ha il torto di sparare su Rafael in uscita disperata: un po’ di freddezza sarebbe valsa il pareggio.

CORTI 5,5 – Partita non semplice, in cui prova a fare da filtro a centrocampo: azione spesso non riuscita nei primi 55′ di gioco quando il centrocampo biancorosso non riesce a limitare le folate dell’Hellas. Assicura polmoni e corsa ma gli manca lo spunto in più.
(Zecchin 5 – Non è al top e si vede: entra, gestisce tre palloni e non trova mai la misura del passaggio. Ha bisogno di ricaricare le pile).

DAMONTE 5 – Ha davanti gente come Hallfredsson e soprattutto Jorginho che a centrocampo si impongono con muscoli e talento. Il mediano ligure è spesso preso in mezzo e si vede poco, sia in fase di interdizione sia d impostazione.

ODUAMADI 5 – Ala che non spicca il volo, al pari di Ferreira dalla parte opposta, e seconda partita "steccata" dal nigeriano che pure aveva iniziato molto bene dal suo rientro in campo. Quando viene sostituito si lamenta platealmente e per questo gli togliamo mezzo punto, visto che la sua prestazione è stata tutt’altro che indimenticabile.
(Scapuzzi 5 – Chissà se il suo procuratore alzerà ancora la voce con il Varese: stavolta il giovane di scuola Milan resta in campo mezz’ora ma senza mai rendersi pericoloso nonostante i biancorossi fossero nel momento migliore).

JUAN ANTONIO 5,5 (nella foto) – Fa la seconda punta per necessità ma il suo ruolo rimane quello di trequartista. Lo dimostra quando, in un paio di occasioni, arretra di qualche metro per imbeccare Ebagua: le sue cose più belle insieme al tiro al 30′ del primo tempo. Con un po’ più di condizione potrà fare molto bene; oggi è rimasto troppo chiuso.
(Martinetti 5,5 – Entra, si butta su qualche pallone ma non si guadagna mai lo spazio per provare a colpire).

EBAGUA 6,5 – Passa un primo tempo a pressare da solo sui difensori avversari, sfiancandosi. Quando la squadra comincia ad assisterlo lui cresce di tono ma Moras e Maietta non lo perdono mai di vista. Maledice Rafael per quel suo tiro violento che il portiere devia sopra la traversa.

PARLA CASTORI – Nel dopo partita l’allenatore del Varese, Fabrizio Castori (nella foto mentre saluta Sean Sogliano), si rammarica del mancato pareggio al "Bentegodi". «La differenza maggiore tra noi e loro – spiega – l’ha fatta il gol di Moras nel primo tempo, tra l’altro su azione di calcio d’angolo. Noi abbiamo accusato il colpo fino all’intervallo ma poi siamo ci siamo ripresi nel secondo tempo e per me il pareggio ci stava benissimo. Noi abbiamo sbagliato qualcosa ma su un paio di azioni è stato grande il portiere del Verona». Il tecnico prova a guardare oltre la prova in riva all’Adige: «Di certo non non ci smontiamo per questa sconfitta: andiamo avanti e pensiamo a martedì quando affronteremo il Cesena. Abbiamo perso ma non ci sentiamo sconfitti a livello di prestazione».
Castori, imbeccato, ricorda l’assenza di Neto ma non toglie i meriti ai suoi: «Lui ci manca perché è forte ma oggi i miei attaccanti ci hanno provato sul serio e hanno giocato bene. Non dimentichiamo che il Verona ha un giocatore come Jorginho che è tra i migliori e quindi Juan Antonio si è speso anche su di lui. Poi ho inserito Martinetti a partita in corso, una mossa prevista perché non ha i 90′ nelle gambe, e comunque le occasioni sono arrivate. Quella di Ferreira è stata molto ben costruita per come ci siamo inseriti tra le linee avversarie».