Cattaneo: “Tra Pd e Pdl possibile un accordo per le riforme ”
Il commento dei primi risultati elettorali da Raffaele Cattaneo, l'ex assessore regionale, braccio destro di Roberto Formigoni. "Al senato non é esclusa una collaborazione"
In casa Pdl c’è aria di riscossa, ma i big locali preferiscono ragionare e guardare con una certa fiducia al futuro. Raffaele Cattaneo (nella foto con Roberto Formigoni) è soddisfatto dei risultati ma non si abbandona alla retorica e ragiona con acume sulle possibilità del futuro. «Certamente non c’è stato il risultato atteso dalla sinistra – osserva l’ex assessore regionale del Pdl – il senato pone un problema di governabilità, costringerà la politica a inventare soluzioni nuove, e questo fatto politico non mi pare in realtà negativo».
Chi il vincitore?
«Beppe Grillo è il vincitore, ma è anche la più grande incognita, bisognerà capire questi 150 parlamentari grillini in che direzione remeranno. C’è l’evidente fallimento del progetto del centro, che è il vero sconfitto delle elezioni. La nostra scelta di abbandonare il progetto del centro, quando ha preso una strada sbagliata, è stato politicamente vincente (Cattaneo si riferisce alla strategia del gruppo formigoniano, che aveva iniziato la campagna elettorale sostenendo Albertini salvo poi tornare nel Pdl, ndr)
L’allargamento del centrodestra al centro non è stato possibile e avrebbe dato vita a un “centrino”, mi sembra che i dati ci hanno dato ragione. Il Pdl ha recuperato molto, alle ultime politiche era al 38 e al 32 alle ultime regionali, ma rispetto a dove eravamo partiti…»
Che cosa accadrà al senato?
«Pd e Pdl hanno i numeri maggiori al senato. O il Pd fa l’alleanza con Grillo, e anche in quel caso avrebbe numeri risicati, oppure l’unica possibilità è una grande coalizione. Un governo politico che faccia alcune, poche, e chiare, riforme. Per esempio la legge elettorale, che porta ad alcune evidenti distorsioni. Chiunque vincerà alla camera, vincerà con massimo due punti, ma si troverà con il triplo dei parlamentari. Ma va fatta ad esempio anche la riforma del fisco e della giustizia. Forse uno scenario del genere può favorire un’intesa politica bypartisan, che può essere l’unica condizione per fare riforme di maggioranza. Io non sono pessimista sul fatto che questo risultato possa bloccare tutto, magari può aprire spazi per creare una situazione politica che faccia delle riforme».
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