“Il Del Ponte sarà un ospedale di rilievo nazionale”
Dopo l'incursione di Striscia la Notizia, il direttore Bravi spiega il progetto che porterà la città ad avere un centro di eccellenza pediatrica
Del Ponte opportunità o scelta scellerata? La costituzione di un comitato contrario al nuovo ospedale in piazza Biroldi a Varese e il battibecco che ne è seguito, hanno richiamato anche la troupe di Striscia la Notizia che si è presentata dal direttore generale dell’azienda ospedaliera Callisto Bravi per chiedere conto di tanta confusione: « Mi è stato chiesto – ha spiegato Bravi– perchè la città non ne fosse a conoscenza. Invece, ci sono state diverse occasioni per approfondire questo progetto. Nel 2006, il sindaco Fontana organizzò gli "Stati generali della sanità" proprio con questo fine. Non era assolutamente obbligato, ma li volle fare. Inoltre, è un progetto di cui si discute dal 1999 quando venne deciso il trasferimento delle ginecologie dal Circolo. Poi, si sa, i tempi burocratici sono quelli che sono e solo nel 2009 c’è stato l’accordo quadro Stato Regione che ha stanziato prima 7 milioni di euro per il primo lotto di lavori e poi 20 milioni, per il secondo a cui se ne sono aggiunti uno di Regione Lombardia e uno dell’azienda ospedaliera».
Ma non si corre il rischio di realizzare una scatola vuota?
«Assolutamente no. I finanziamenti coprono i costi per le attrezzature delle sale chirurgiche, delle terapie intensive, della strumentazione tecnologica. L’unica spesa che non è coperta riguarda la risonanza magnetica: lo spazio è predisposto ma per ora non c’è il finanziamento. Ciò non vuol dire che non arrivi nei prossimi anni… La Fondazione Ponte del Sorriso sta raccogliendo fondi per gli arredi delle camere mentre la Fondazione McDonald ristrutturerà un appartamento da mettere a disposizione di gentori di bimbi ricoverati».
Non si poteva costruire all’interno del Circolo, negli spazi lasciati vuoti?
« Ma non ci sono spazi vuoti al Circolo. La Santa Maria che citano tutti ha solo due piani inutilizzati e comunque va ristrutturata profondamente. Al Del Ponte ci saranno due palazzine di 8 piani che avranno ambulatori, 8 sale chirurghiche, piani di degenza con 213 posti letto ( contro gli attuali 144) oltre a 40 culle. Ci saranno 6 letti di terapia intensiva pediatrica che non esiste in nessun ospedale della zona compresa Como».
Varese potrà mai essere un punto di riferimento regionale o nazionale per la pediatria?
«È un progetto ambizioso, non lo nego. Ma è un dato di fatto che in Lombardia non esista un centro di alte specialità pediatriche con percorsi a dimensione di bambino. Varese sta realizzando questa realtà e diventerà punto di riferimento sicuramente per la Lombardia, il Piemonte e il Canton Ticino. Già ora abbiamo eccellenze che richiamano pazienti da fuori provincia. Abbiamo un day hospital oncologico molto importante. Stiamo cercando un chirurgo pediatrico bravo, che in un paio d’anni costruirà un’equipe all’altezza. Ricordiamoci che l’eccellenza non la fa la struttura ma i professionisti che vi operano. A Varese cresceranno professionisti qualificati».
Ma con la crisi che stiamo affrontanto come si può sperare di avere personale adeguato?
«Un ospedale è una risposta ai problemi acuti. Non si può pensare che i tagli colpiranno proprio questi presidi. È vero che la situazione è difficile e andrà fatta una riorganizzazione della rete sanitaria a livello regionale. Varese, però, non potrà che trarre vantaggi perchè è sicuramente un punto di riferimento grazie anche alla presenza dell’università».
L’ospedale quando sarà pronto?
« Tra luglio e settembre saranno finiti i lavori del primo lotto e il punto di primo intervento sarà pienamente operativo. A breve, invece, inizierà lo scavo della nuova palazzina. L’opera sarà consegnata alla fine del 2014. Vorrei, infine, fugare il timore dello sperpero di denaro: per il primo lotto abbiamo speso 6 dei 7 milioni a disposizione. Qui non c’è sperpero di denaro pubblico. Se, invece, dovessimo bloccare tutto, l’azienda dovrebbe restituire a Roma l’intero finanziamento e riavviare la procedura per ottenere nuovi fondi».
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