Il legale di Castiglioni: “Non c’è motivo perchè stia in carcere”

L'avvocato dell'imprenditore bustocco, arrestato per frode fiscale, presenterà istanza di scarcerazione al tribunale del riesame. Nessuna richiesta, per ora, nei confronti del commercialista Tosi

Verrà depositata lunedì al tribunale del riesame l’istanza per ottenere la scarcerazione di Matteo Castiglioni (foto a sin.), l’imprenditore arrestato con l’accusa di frode fiscale su richiesta del sostituto procuratore Pasquale Addesso, in merito all’inchiesta che lo accusa di aver creato società fittizie in paradisi fiscali al fine di finanziare le proprie imprese e alimentare fondi neri all’estero. Insieme a lui era stato arrestato il noto commercialista bustocco Gabriele Tosi i cui difensori Angelo Giarda e Federico Consulich, però, fanno sapere che per il momento non presenteranno istanze. Il legale di Castiglioni, Elio Giannageli, è convinto che per il suo cliente «non sussistano le condizioni per le esigenze cautelari in quanto è accusato di operazioni eseguite nel 2004-2005 e nel 2009, quindi non si capisce il motivo per cui debba stare in carcere dato che non sussistono nè il pericolo di fuga, nè l’inquinamento delle prove, tantomeno la reiterazione del reato».

L’arresto di Matteo Castiglioni e di Gabriele Tosi ha suscitato grande scalpore in città e negli ambienti economici provinciali: il primo, infatti, è un noto imprenditore che ha ereditato (col fratello Carlo, denunciato, ndr) l’azienda del padre Giannino, mentre il secondo oltre ad essere noto nell’ambito professionale è conosciuto per essere stato tra i principali motori del Busto Arsizio Film Festival che, tra l’altro, si svolgerà nel mese di marzo. Secondo quanto ricostruisce la Procura Castiglioni avrebbe acquistato una barca del valore di 1,5 milioni di euro tramite una società di noleggio che, in realtà, era riconducibile allo stesso Castiglioni il quale la noleggiava a se stesso e avrebbe effettuato operazioni di finanziamento delle proprie aziende in Italia utilizzando soldi propri ma su conti correnti esteri, tramite società schermo riconducibili sempre a lui che prestavano questo denaro alla Castiglioni srl la quale, ripagando i prestiti a tassi d’interesse più alti, portava denaro fuori dall’Italia pagando meno tasse. Ad aiutare Castiglioni in queste operazioni sarebbe stato proprio il suo commercialista Gabriele Tosi, considerato un esperto di fiscalità internazionale, e tramite l’ex-direttore di banca Sergio Lorenzi che avrebbe gestito le società fiduciarie all’estero. Proprio le sue rivelazioni, dopo l’arresto nel luglio scorso, hanno portato alle accuse nei confronti di Castiglioni e Tosi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Febbraio 2013
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