Il nemico del Maga adesso è l’acqua
Servono interventi rapidi per creare una copertura provvisoria sul tetto e per ripulire le sale dall’acqua e dalla melma
Dopo l’incendio al museo Maga di giovedì e la messa in salvo della collezione, la preoccupazione maggiore è quella di un intervento rapido per scongiurare ulteriori danni all’edificio.
Dopo il fuoco, il pericolo maggiore adesso è l’acqua. Quella che giace ancora sul pavimento, dopo l’intervento dei Vigili del Fuoco, e quella che potrebbe entrare dalle fessure aperte dall’incendio sul tetto.
Secondo il Sindaco Edorardo Guenzani è assolutamente necessario poter creare una copertura provvisoria che eviti all’acqua piovana di entrare in Museo e peggiorare la situazione. Fin da subito il Comune di è messo in moto per chiedere, a tal proposito, poteri straordinari e l’uso di fondi fuori dal patto di stabilità.
Un rapido intervento sarà quello di rimuovere l’acqua e la melma che hanno invaso le sale del museo, dopo il lungo intervento che ha tenuto impegnati i Vigili del Fuoco per diverse ore, riversando sull’incendio ettolitri di acqua. Nulla però si potrà fare prima dell’intervento del perito, che già nei prossimi giorni sarà al lavoro.
“Il Maga è più forte delle fiamme” si legge sull’home page del sito e fin da subito la volontà della direzione della Fondazione, del Museo e del Comune è stata quella di non sospendere le attività del Museo, spostandole in altre sedi.
Questo pomeriggio, domenica 17 febbraio, alle 17.00 presso il Teatro del Popolo si terrà la conferenza “Ha senso di parlare di generi nell’arte contemporanea?” a cura di Lorena Giuranna all’interno del ciclo Cinque domande sull’arte contemporanea. Ingresso Gratuito.
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