L’area ex Lazzaroni diventerà commerciale
Nel nuovo Piano di Governo del territorio l'area già al centro di una sollevazione popolare dieci anni fa potrebbe trovare una nuova vocazione. Il sindaco: "Senza alcun consumo di suolo, ma si deve essere realisti"
Torna al centro della cronaca l’area della ex Lazzaroni. L’amministrazione comunale ha presvito che nel nuovo Piano di Governo del Territorio, l’area cambi diestinazione e diventi da industriale a commerciale, con zero consumo di suolo, ovvero creando immobili con lo stesso ingombro di quello che esiste oggi.
Non è la prima volta che si parla dell’area ex Lazzaroni: agli inizi degli anni 2000 fu al centro delle cronache per molto tempo, prima con la chiusura della storica azienda di biscotti, poi con la possibilità di un cambio di destinazione d’uso che avrebbe fatto nascere un centro commerciale con tanto di cinema multisala. Su quest’ultima proposta ci fu una vera sollevazione popolare che portò all’abbandono del progetto ed anche a un cambio di amministrazione comunale. Da allora nell’area ex Lazzaroni ha trovato "casa" una nota azienda di trasporti. (nella foto: l’area come si presentava nel 2001, al tempo delle prime polemiche)
Ora si torna a parlare di un futuro commerciale per quella grande area situata in una zona molto strategica, al confine tra Saronno e Uboldo. Per stessa ammissione del sindaco Lorenzo Guzzetti, che ha presentato alla cittadinanza i contenuti del Pgt in una serata pubblica, sono previste due nuove aree commerciali per il paese: «La prima verso Rescaldina – spiega Guzzetti -, l’altra di recupero di un’area semi-dismessa come l’area ex-Lazzaroni. In quest’area, che consegnata alla logistica ha evidenziato tutti i suoi limiti: poco lavoro impiegato ed elevato numero di TIR sulla Via IV Novembre. Insieme agli enti superiori e a tante analisi fatte siamo giunti al fatto che potrebbe essere vocata al commercio».
Ma come attuare un piano del genere? «Il come è tutto da definire, studiare e regolamentare. Ma è una partita che il nostro paese e la nostra comunità non può rinunciare a giocare – prosegue il primo cittadino -. Non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia nè tanto meno partire da una posizione di "no" preconcetti. Dobbiamo avere il coraggio di dire che quest’area, così com’è, non produce alcun beneficio alla nostra comunità e pertanto, senza alcun consumo di suolo, deve essere ripensata. Con coraggio, con serenità e con molto realismo».
«Ricordiamo che il Pgt non dice quello che va fatto sopra, ma dice la destinazione d’uso. Se 10 anni fa c’era un progetto da 80mila metri quadrati, oggi è tutto da reinventare – conclude Guzzetti -. La partita è tutta da giocare. La proprietà ha dialogato già con l’amministrazione comunale, come tante altre aziende che stanno lavorando e che hanno cercato un contatto in vista della stsura del Pgt».
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