Money transfert e Sexy shop, vietati in città
Sono molte le attività che vengono regolamentate dal PGT della città ma in diversi casi l'Antitrust potrebbe muovere delle osservazioni. Ecco il dettaglio
Non sono solo i negozi che vendono Kebab ad essere finiti nel mirino dei divieti del Piano di Governo del Territorio in adozione a Busto Arsizio ma anche “attività di commercializzazione di materiale erotico o pornografico, centri di telefonia internazionale e di trasferimento denaro, sale giochi, sale bingo e agenzie di scommesse, attività di compro-oro“. Tutto vietato all’interno dei centri storici della città e nel raggio di 150 metri da “luoghi di culto, ospedali, case di cura, centri anziani, scuole di qualsiasi ordine e grado e insediamenti prevalentemente destinati a bambini e ragazzi”. Ma queste norme, sono legittime?
Come nel caso delle delibere “anti Kebab”, a rispondere è sempre il Presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, che analizza atti amministrativi simili adottati in passato in altri comuni. Sui centri di telefonia internazionale, che come è noto sono largamente utilizzati dagli immigrati, Pitruzzella ricorda che, sebbene “non sono soggetti ad una specifica regolamentazione nazionale” le sole limitazioni concesse in questa materia sono “sono quelle derivanti da esigenze della difesa e della sicurezza dello Stato, della protezione civile, della salute pubblica, della tutela dell’ambiente e della riservatezza dei dati personali”. Per quanto riguarda i money transfert, invece, “al di là dell’obbligo di iscrizione nell’apposito elenco, la normativa di settore non contempla eccezioni alla libertà di esercizio di tale tipo di attività”. Non sono analizzati, invece, i precedenti che riguardano le altre tipologie di attività inserite nell’articolo 6.8 del PGT ma non è difficile immaginare quale potrebbe essere il parere dell’autorità.
Infine, bisogna precisare che tutte queste norme non sono retroattive, non saranno cioè ritirate le licenze ai negozi aperti prima dell’adozione del PGT ma ci si riferisce solo alle attività di nuovo insediamento. In questa ottica è curiosa la “corsa all’oro” che nelle scorse settimane si è vista in città, con l’apertura di due attività di compra-vendita di oggetti preziosi in pieno centro, una delle quali direttamente in piazza Santa Maria e l’altra poco lontano.
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