Parlano gli autotrasportatori fermati per neve:”Non è giusto”
“Ormai siamo il Paese in cui è più semplice fermare i camion che pulire le strade” Sullo stop alla circolazione dei tir ordinato dal Viminale parlano i rappresentanti dei trasportatori Cna e Asea
L’ondata di maltempo con forti nevicate previste da giorni in tutto il nord Italia ha paralizzato i Tir. Su invito del Viminale le prefetture di 11 regioni (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Emilia Romagna, Marche ed Umbria) hanno infatti vietato la circolazione a partire dalle 22 di domenica 10 febbraio dei mezzi con massa complessiva superiore alle 7,5 tonnellate. Anche a Varese i mezzi pesanti sono stati bloccati. Le imprese stanno rinunciando a viaggi programmati da tempo e i clienti stanno chiedendo spiegazioni.
«Nonostante le previsioni, le ordinanze di divieto sono uscite solo poche ore prima dell’arrivo della perturbazione e ad un orario poco felice (domenica sera alle 22.00) mettendo in pesante difficoltà le aziende che si sono trovate a dover sospendere viaggi già programmati e a fornire spiegazioni a increduli clienti che li aspettavano per ritirare o consegnare la merce. A Varese siamo decisamente lontani dai 50 centimetri previsti, le strade sono pulite e la circolazione fluida» recita una nota congiunta degli autotrasportatori Asea e Cna.
«Vista la tempistica con cui hanno avvisato senza dare possibilità alcuna alle aziende di pianificare i viaggi tanto valeva aspettare che le difficoltà di circolazione diventassero reali: abbiamo gomme termiche e catene a bordo, e invece ci impediscono di viaggiare anche senza la neve» lamenta il Presidente CNA Fita Varese Massimiliano Guarneri. Anche da A.S.E.A. Varese non mancano le proteste «Le previsioni meteo indicavano da giorni l’arrivo di questa ondata di maltempo – denuncia il Presidente A.S.E.A. Emanuela Bertoni – possibile che solo a poche ore dall’arrivo della perturbazione si sia compresa la gravità della situazione e la necessità di inviare alle prefetture le ordinanze di divieto? Questo è un esempio di superficialità e disorganizzazione inammissibile, destinato a causare nuovi pesantissimi danni al mondo dell’autotrasporto. Ormai siamo il Paese in cui è più semplice fermare i camion che pulire le strade».
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