Quando il debitore è in ritardo ed è lo Stato

Confartigianato Imprese vigilerà sul rispetto della normativa che fissa a 30 giorni il termine per saldare le fatture commerciali

Dal 31 gennaio Confartigianato Imprese ha dato il via all’Osservatorio che vigilerà sul rispetto della normativa entrata in vigore il 1° gennaio e che fissa a 30 giorni il termine ordinario per saldare le fatture nelle transazioni commerciali tra Enti pubblici e aziende private, e tra imprese private.
Il problema dei ritardi nei pagamenti, che da anni caratterizza la crisi economica e ha contribuito a renderla ancor più dura per la mancanza di liquidità alle imprese, è stato approfondito anche dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Varese con un sondaggio ad un campione di 1.500 aziende

Imprese e pubblica amministrazione – Il 67% del campione di Confartigianato Imprese Varese dichiara di vantare crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione: il 48% con l’amministrazione comunale, il 22% con lo Stato, il 17% con il Sistema Sanitario Nazionale e il 13% con imprese pubbliche.

La media del credito – L’ammontare del credito, non è da poco: in media si raggiungono i 20.000 euro per impresa. Nei casi singoli si va da un minimo di 1.400 euro ad un massimo di 380.000 euro. Il 47% del credito interessa la prestazione di servizi o consulenze; il 29% si concentra su entrambe mentre solo il 24% riguarda la vendita di beni o materie prime.

I ritardi – Il ritardo nei tempi di pagamento è preoccupante: il 67% delle imprese del campione riceve il pagamento oltre i 90 giorni (quindi con 2 mesi di ritardo rispetto all’obbligo dettato dalla normativa entrata in vigore il 1° gennaio), il 22% registra ritardi dai 60 ai 90 giorni, mentre l’11% si ritiene “fortunato” perché tra i 30 e i 60 giorni riesce a ricevere il pagamento.

Gli enti interessati – Dal monitoraggio riguardante i soggetti dai quali gli imprenditori attendono i pagamenti. L’80% degli imprenditori di Confartigianato Imprese Varese indica il “Comune” come il soggetto debitore principale: i ritardi interessano una forbice che dai 365 giorni si “allarga” fino ai sei anni. La media nel ritardo, però, si assesta sui 90 giorni. Il restante 10% si divide tra Aler, Stato, Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Croce Rossa.

Come affrontare questa situazione? Il campione di 1.500 imprenditori di Confartigianato Imprese Varese si divide tra un 48% “immobile” (non ha condotto alcuna azione) e un altro 48% che ha acceso finanziamenti per cercare di “tamponare” la situazione e far fronte a quel calo di liquidità causato dai ritardi. Il restante 5% si è affidato ad “altro” senza dettagliare, però, le proprie scelte. La Pubblica Amministrazione, secondo un rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, è sempre più lenta a pagare le imprese fornitrici di beni e servizi: nel 2012 il tempo medio è salito a 193 giorni. Tra maggio e novembre 2012 il ritardo con cui gli Enti pubblici (Amministrazione centrale, Regioni e Province) hanno saldato le fatture alle imprese è ulteriormente aumentato di ben 54 giorni.

Confartigianato Imprese Varese invita tutte le imprese a segnalare, attraverso il sito www.asarva.org, i casi di nuovi ritardi, mancate applicazioni della legge ma anche esperienze positive. Il monitoraggio, a livello nazionale, dovrà portare ad un obiettivo preciso: garantire i pagamenti entro i 30 giorni e ristabilire – e mantenere – nei rapporti di lavoro quell’etica e quella correttezza che sono valori fondanti nel mondo dell’impresa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Febbraio 2013
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